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Visualizzazione dei post da novembre 11, 2007

Loreto 2mila7 - Veglia di Preghiera con i Giovani

VISITA PASTORALE DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A LORETO IN OCCASIONE DELL’AGORÀ DEI GIOVANI ITALIANI VEGLIA DI PREGHIERA CON I GIOVANI Piana di Montorso Sabato, 1° settembre 2007 RISPOSTE DEL SANTO PADRE ALLE DOMANDE DEI GIOVANI PARTECIPANTI ALLA VEGLIA DISCORSO DEL SANTO PADRE RISPOSTE DEL SANTO PADRE ALLE DOMANDE DEI GIOVANI PARTECIPANTI ALLA VEGLIA Domanda posta dai giovani Piero Tisti e Giovanna Di Mucci: "A molti di noi giovani di periferia manca un centro, un luogo o persone capaci di dare identità. Siamo spesso senza storia, senza prospettive e perciò senza futuro. Sembra che ciò che aspettiamo veramente non capiti mai. Di qui l'esperienza della solitudine e, a volte, selle dipendenze. Santità, c'è qualcuno o qualcosa per cui possiamo diventare importanti? Com'è possibile sperare, quando la realtà nega ogni sogno di felicità, ogni progetto di vita?". Risposta del Santo Padre: Grazie per questa domanda e per la presentazione molto realistica della situazio

La violenza antistato

La violenza antistato di Gianni Baget Bozzo tratto da Il Giornale del 15 novembre 2007 Genova, 17 novembre 2007. Il popolo che promosse la grande manifestazione contro il G8 si riunisce in un corteo a cui partecipa tutta la sinistra, anche gli assessori comunali. Si riunisce per dire che, allora, l'evento fu la violenza della polizia, che ebbe il suo epicentro nella caserma di Bolzaneto: una violenza anonima, brutale, sconfessata anche da uno dei dirigenti della polizia presente sul posto. La manifestazione vuol dire che la polizia è intrinsecamente violenta. Una convinzione che alligna anche tra gli ultrà che domenica scorsa hanno seminato il terrore in diverse città italiane. Sabato, a Genova, non viene accusato Claudio Scajola, che era allora ministro degli Interni, non Silvio Berlusconi, allora presidente del Consiglio, non il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini, che venne in quei giorni in città nella sua posizione istituzionale. La polizia, solo la polizia. Nel pass

"Falce e girello. La fine dei comunisti"

"Falce e girello. La fine dei comunisti" 11.11.2007 Si può chiamare “comunisticità”. Descrive la parabola storica dal comunismo alla comicità. Da Karl Marx a Groucho Marx. Dal Cremlino al Bagaglino. Il fenomeno ideologico che incendiò il mondo e ha realizzato una immensa macelleria, un orrore (per questo è stata una cosa maledettamente seria), oggi, a 90 anni esatti della rivoluzione d’ottobre, sembra produrre soprattutto notizie di colore, che strappano la risata. Almeno in Italia. Diversi episodi di questi giorni lo fanno pensare. Lazzi e risate sono toccate al segretario del Pdci, Oliviero Diliberto, che, a Mosca, all’uscita dal mausoleo di Lenin ha dichiarato: “La mummia di Lenin? Se la Russia non la vuole potremmo portarla a Roma”. Maurizio Gasparri, sghignazzando, ha subito proposto uno scambio: noi ci prendiamo la mummia di Lenin se i russi si prendono Diliberto. Come se la cosa non fosse già abbastanza comica, il capogruppo del Pdci alla Camera, Pino Sgobio, ha socco

"Rubrica:In principio era il verbo, alla fine le chiacchiere"

"Rubrica:In principio era il verbo, alla fine le chiacchiere" 13.11.2007 EMORROIDI Una volta un vescovo, molto polemico con dei religiosi per alcune loro iniziative, formulò questa “elegante” sentenza, non proprio di sapore evangelico: “i frati sono come le emorroidi, quando escono fuori sono dolori”. Altrettanto duro, ma più cattolico il giudizio che Giovanni Testori dava di un certo presenzialismo mediatico del clero: “Esiste un’idiozia cattolica che si pasce di comparsate televisive che, mentre alimentano le carriere, aumentano anche la disperazione di chi sta a sentire”. Parole ricordate in una pagina della Stampa (11/11) che ci rivela come, per migliorare il medium e il messaggio, oggi nel mondo ecclesiastico dilaghi il ricorso a “esperti di comunicazione”. Ci sono questi miglioramenti? Ardua è la sentenza e non spetta a noi. Però c’è un rischio colto da un fulminante aforisma di Stanislaw Lec: “In principio era il Verbo, alla fine le chiacchiere”. PAX ET BONUM Per la s

Il vescovo e la massoneria

Da: Il Mascellaro Il vescovo e la massoneria Società - lun 12 nov 2007 di Daniele Fazio La massoneria è presente, opera con la sua dottrina anticristica e anticattolica ed è una vera e propria piaga da tenere ben in conto e da combattere, insomma un problema da non sottovalutare che deve far preoccupare soprattutto la Chiesa e i cattolici, anche in Sicilia. Così, coraggiosamente, ormai un anno fa, il vescovo di Trapani, Mons. Francesco Miccichè, già ausiliare della Diocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, scriveva nella Lettera per l'Avvento del 2006, "Il santo Viaggio in Cristo e nella Chiesa", inviata alla diocesi di cui è Pastore ormai da dieci anni. Sembravano cose passate, ormai dimenticate, battaglie di altri tempi, da dimenticare e cancellare secondo i soliti "adulti"perchè segno della "chiusura"della Chiesa ottocentesca alla modernità a cui si sarebbe aperta con il Concilio Vaticano II e pure Mons. Miccichè, che peraltro non può essere a

La Vittoria della ragione

"La Vittoria della ragione" di Rodney STARK Recensione Rodney STARK, La Vittoria della ragione. Come il cristianesimo ha prodotto libertà, progresso e ricchezza, Lindau, Torino 2006, pag 378. IL LIBRO Molto è stato scritto sui motivi per i quali, a partire dal Medioevo, l'Occidente ha sopravanzato il resto del mondo. Le spiegazioni più comuni hanno riguardato la felice configurazione geografica, l'espansione dei commerci, il progresso della tecnologia. Ma è stato completamente trascurato un fatto: nessuno sviluppo sarebbe stato possibile senza una profonda fiducia nella ragione, che affonda le proprie radici nella religione cristiana. In «La vittoria della ragione», Rodney Stark propone quest'idea rivoluzionaria: le più significative innovazioni intellettuali, politiche, scientifiche ed economiche introdotte nello scorso millennio sono riconducibili al cristianesimo e alle istituzioni a esso collegate. Secondo Stark, non sono state la contrapposizione tra la socie

A quelli del Corriere non piace il nome Pio

31.10.2007 Ciao a tutti, a quelli del Corriere non piace il nome Pio. Troppo corto, troppo religioso, poco chic, gli suona male, chissà, vacci a capire perchè, ma quelli che si chiamano Pio proprio al Corriere non li reggono. Hanno cominciato con Pio XII, erano i primi giorni del gennaio 2005, se non erro, l'inizio della seconda era Mieli (culminata nel supporto ai quattro si del referendum sulla legge 40) e secondo loro il malcapitato non voleva restituire i bambini ebrei ai legittimi genitori, finita la seconda guerra mondiale, se per caso fossero stati battezzati. Ne venne fuori un putiferio, lo scoop di Alberto Melloni - fu lui a tirare fuori la polemica - divenne un boomerang perchè Andrea Tornielli, su Il Giornale, pubblicò il documento scovato da Melloni, dimostrando che non era stato citato per intero: le cose non stavano esattamente come aveva detto Melloni. Da qualche tempo ci riprovano con Padre Pio: stavolta l'occasione è un libro di Sergio Luzzatto sul santo, un t

Le scuole paritarie? Un affare per lo Stato

Da: "FattiSentire.net" Data: Gio 8 Nov 2007 5:27 am Oggetto: Le scuole paritarie? Un affare per lo Stato L'Agesc: le casse pubbliche risparmiano 6 miliardi di euro Un risparmio di sei miliardi e 200 milioni di euro. A tanto ammonta, secondo un dossier realizzato dall'Associazione genitori delle scuole cattoliche (Agesc), il «mancato esborso» dalle casse dello Stato in campo educativo, dovuto proprio alla presenza degli istituti paritari. Un costo che lo Stato dovrebbe accollarsi interamente «se le nostre scuole dovessero improvvisamente chiudere e il milione di studenti, dalla scuola dell'infanzia alle superiori, si iscrivesse negli istituti statali», sottolinea Maria Grazia Colombo, presidente nazionale dell'Agesc. Cifre che stonano rispetto alle incredibili accuse di presunti favori economici verso la scuola paritaria, quella cattolica in particolare. «Abbiamo preso in esame gli stanziamenti fatti per la paritaria dal 1996 al 2006 – spiega ancora la pres

Finanziaria: il Forum Famiglie escluso dalle consultazioni

Finanziaria: il Forum Famiglie escluso dalle consultazioni Il Forum Famiglie organizza una raccolta di firme a sostegno di una proposta fiscale che premia i contribuenti che hanno un figlio a carico... E protesta per essere stata esclusa dalle parti sociali consultate (tra le quali è invece inclusa l'Arcigay) su Dpef e Finanziaria. E' la prima volta che dopo sette anni il Forum non viene interpellato: speriamo che il Forum impari la lezione e si apra alle realtà che fanno davvero lobbying etico. Il Popolo del Family Day torna a mobilitarsi. Lo fa per chiedere un fisco giusto, a misura di famiglia. Lo fa per protestare contro questa finanziaria 2008, talmente chiusa nei confronti della famiglia che è stato difficile anche trovare appigli per fare emendamenti. Lo fa per protestare contro il Governo Prodi che per la prima volta dopo sette anni ha depennato il Forum Famiglie dalle parti sociali interpellate nella stesura del Dpef e della Finanziaria, ricevendo invece l'Arcigay.

Educare per ripartire. Ripartire da chi educa

Educare per ripartire. Ripartire da chi educa Curatore: Buggio, Nerella Fonte: cdosport martedì 13 novembre 2007 11 novembre 2007. Un altro tragico episodio di sport dopo l’uccisione del commissario Raciti. 11 novembre 2007. Un altro tragico episodio di sport dopo l’uccisione del commissario Raciti. Se è vero che è l’insopportabile vuoto della vita ad alimentare comportamenti violenti soprattutto tra i giovani, deve anche far riflettere il fatto che sempre più spesso è lo sport a salire alla ribalta come teatro di questi comportamenti e che la sua capacità di trascinamento verso il basso è pressoché unica tra i fenomeni sociali. C’è una specificità negativa dello sport? Forse… e allora nel vuoto di proposta educativa, lo sport è l’emergenza dell’emergenza. Domenica è stata scritta una nuova pagina nera dello sport in Italia. L’ennesima pagina. Ma siamo così sicuri che si tratti di una pagina nera dello sport? Oppure nascondiamo nello sport un problema che di sport non è? Il problema è

Gabriele Sandri muore, scoppia la guerriglia

Gabriele Sandri muore, scoppia la guerriglia Autore: Buggio, Nerella Fonte: CulturaCattolica.it lunedì 12 novembre 2007 Ieri abbiamo assistito a due fatti distinti: un incidente tragico la cui dinamica ancora è da chiarire, e una guerriglia organizzata e trasversale. Domenica mattina, sono da poco passate le nove, rissa tra laziali e juventini in un autogrill vicino ad Arezzo, da una volante della Polstrada che sta facendo alcuni controlli sulla carreggiata dell’autostrada in direzione opposta, parte un colpo di pistola che uccide Gabriele Sandri, 28enne romano, noto come dj e animatore del Piper. Il questore di Arezzo dichiara: "Tragico errore, ma accertamenti ancora in corso". Poi scoppia l’inferno, perché il nostro non è un paese normale, dove le regole sono certe e vanno rispettate, dove davanti alla morte e al dolore s’impone il rispetto. No, il nostro è un paese in ostaggio. In ostaggio di chi aspetta la domenica per sfogare la rabbia, la violenza, contro altri come lor

ENCICLOPEDIA TRECCANI IN CAMPO CONTRO LA FAMIGLIA

Tratto da Il Timone -online- ENCICLOPEDIA TRECCANI IN CAMPO CONTRO LA FAMIGLIA 12-11-2007 Nel dobattito su matrimonio e famiglia si sentiva proprio la mancanza di un apporto culturale. Ci ha pensato l'Enciclopedia Treccani a colmare la lacuna: così la voce matrimonio è stata aggiornata per comprendere anche le unioni di fatto. Aggiornamento, per la Treccani, evidentemente significa omologazione al pensiero dominante. Basta appunto leggere il passo che ora, ovviamente, è al centro della polemica politica: «Se appare lontana e forse, considerate le condizioni sociali e culturali, neanche opportuna l’introduzione di istituti 'sconvolgenti' come il matrimonio tra gay, sembra invece più vicina la prospettiva del riconoscimento giuridico e della tutela per due persone che scelgono di condividere una parte importante della loro vita senza sposarsi. Senza intaccare in alcun modo l’istituto del matrimonio e riconoscendo il principio del favor matrimonii, la concessione dei diritti q

QUANDO L'ATTACCO ALLA CHIESA SCENDE NEL RIDICOLO

Tratto da :Il Timone -online- "REPUBBLICA", QUANDO L'ATTACCO ALLA CHIESA SCENDE NEL RIDICOLO 10-11-2007 Il 2008 definito "150esimo anniversario dell'apparizione di Fatima", l'esistenza di un improbabile papa Giovanni Paolo XXIII, san Giovanni Rotondo messo al confine tra Campania e Calabria e Pompei anche in Calabria. Sono soltanto alcune delle idiozie presenti nella quinta puntata dell'inchiesta che Curzio Maltese sta conducendo per Repubblica, per spiegare ai lettori che anche la Chiesa è una "casta" e che costa molto, troppo, allo Stato italiano. Pubblicata sabato 10 novembre e dedicata al turismo religioso, questa puntata è la degna prosecuzione di una inchiesta già chiaramente basata su una serie di menzogne gratuite, per la cui confutazione vi suggeriamo la lettura del dossier che si può trovare sul sito del giornale Avvenire. Anche l'Osservatore Romano è entrato in gioco per spiegare puntualmente la falsità delle accuse. Qui vi p

Rutelli sveglia: ferma lo scempio di Dario Fo

Rutelli sveglia: ferma lo scempio di Dario Fo di RENATO FARINA Ministro Rutelli, come niente fosse, a Milano si continua a inchiodare Luigi Calabresi alla calunnia. Per favore, dica una parola. Le tocca. Anzi chieda conto a Dario Fo delle sue parole. Queste, che cito dalla Stampa di Torino di ieri: «Luigi Calabresi sapeva che lo avrebbero ucciso, gli avevano tolto anche la scorta. Lui stesso lo aveva preannunciato. Sono state le polizie segrete, organizzazioni parallele che volevano impedirgli di rendere noto tutto quello che sapeva». Non è tutto. Verso chi ha fatto un gesto di tardivo pentimento per aver firmato l'appello dell'Espresso che aveva il sapore di una condanna a morte, l'attore prova disprezzo: «Mi stupisco di questi ripensamenti. Bella dignità che hanno». Dove nascono queste demenzialità? Dal silenzio colpevole con cui si può uccidere tranquillamente Calabresi con i soldi dello Stato, tutti i giorni, alle nove della sera. Chieda di chiudere il teatro, o almeno