TEMO PIU’ CERTI TEOLOGI CHE “IL CODICE DA VINCI” 01.05.2006 di Antonio Socci “Il fumo di Satana è entrato nel Tempio di Dio”, disse drammaticamente Paolo VI. E anche Papa Ratzinger ci mette in guardia dagli Anticristi che sono fra noi, più insidiosi di certi attacchi calunniosi dei nemici esterni (come il romanzo di Dan Brown). Per esempio sulla Resurrezione… Ci ha pensato il Papa, ieri all’Angelus, a chiarire anche il problema relativo a Dan Brown e al suo dozzinale polpettone, “Il Codice da Vinci”. Ma prima di vedere cos’ha detto precisamente Benedetto XVI (perché vi sorprenderà), facciamo il punto. L’altroieri monsignor Angelo Amato, segretario della Congregazione per la dottrina della fede, ha stroncato questo libro come una storiella fatta di “calunnie, offese ed errori che se fossero stati indirizzati al Corano o alla Shoah avrebbero provocato, giustamente, una sollevazione mondiale”, ma siccome sono “rivolti alla Chiesa e ai cristiani rimangono impuniti”. Amato ha suggerito che