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Visualizzazione dei post da marzo 5, 2006

«Un’assurdità insegnare l’Islam nelle scuole. Meglio abolire anche l’ora di religione»

La Stampa 9.3.2006 Vittorio Messori «Un’assurdità insegnare l’Islam nelle scuole. Meglio abolire anche l’ora di religione» «L’ora di Islam è un’assurdità. Nelle scuole vanno impedite le lezioni di qualunque fede». A bocciare la proposta della Consulta dei musulmani e a chiedere l’abolizione negli istituti pubblici dell’insegnamento di ogni religione è Vittorio Messori, lo scrittore cattolico italiano più letto nel mondo, l’unico autore ad aver pubblicato un libro con gli ultimi due Papi. L’ora di religione islamica a scuola non è un segno dei tempi? «No è il segno di una confusione generalizzata. Altro che insegnare anche l’Islam, fosse per me cancellerei pure un vecchio relitto concordatario come l’attuale ora di religione. In una prospettiva cattolica la formazione religiosa può solo essere una catechesi e nelle scuole statali, che sono pagate da tutti, non si può e non si deve insegnare il catechismo. Lo facciano le parrocchie a spese dei fedeli». Ma la Cei la difende da sempre a sp

IL DONO DI UNA VITA

Fraternità sacerdotale dei missionari di san Carlo Borromeo Lettera dalla frontiera, di Massimo Camisasca 1 marzo 2006 In occasione del primo anniversario della morte di don Luigi Giussani, vi proponiamo l’intervista di don Massimo Camisasca a Famiglia Cristiana. IL DONO DI UNA VITA (da Famiglia Cristiana, n. 9, 26 febbraio 2006) di Alfredo Tradigo Un anno fa, il 22 febbraio, moriva don Luigi Giussani, il prete brianzolo col sigaro e il basco, fondatore di Comunione e liberazione. Abbiamo chiesto a don Massimo Camisasca, uno dei "ragazzi del don Gius" al liceo classico Berchet, divenuto poi tra i suoi più stretti collaboratori (oggi è superiore generale della Fraternità sacerdotale Missionari di san Carlo), di parlarci dell’uomo che ha così profondamente segnato la sua vita. • Don Camisasca, cosa ricorda di quel 24 febbraio a Milano, in Duomo e nella piazza stracolma di folla, quando il cardinale Ratzinger nell’omelia funebre stupì tutti per l’accento di amicizia sincera e

"Antidoti" Contro i veleni della cultura contemporanea

Paolini Sul «Corriere della Sera» del 4 marzo 2006 è apparso un trafiletto che merita il riporto integrale: «”L’Unione sembra accettare le coppie di fatto, ma come non vedere che nel centrodestra “quasi tutti i capi sono divorziati o risposati o hanno scelto di trasformare la loro unione in coppia di fatto?”. Così l’editoriale del mensile dei Paolini Vita pastorale, che riflette con i parroci su come votare il 9 aprile: se è vero che il “centrosinistra ha una discutibile dottrina sulla famiglia, è vero che il centrodestra ha elevato a sistema la corruzione e il furto. Basta vedere alcune delle leggi fatte per salvare certi personaggi, e pensare ai condoni”». Mi chiedo, a questo punto, alcune cose. Una è questa: che differenza ci sia tra questo tipo di ragionamento e quelli che sento fare al bar dalle colf. Un’altra è: Credevo che nei seminari si insegnasse la teologia morale, invece vedo che insegnano il moralismo. Così, tra un separato che però difende il principio della famiglia e un
L'articolo 27 gennaio 2006 TOLLERANTI, LIBERALI, MOLLACCIONI, ABBIAMO PAURA DI IMPORRE REGOLE: UN LIBRO DI DON GIUSSANI SUL «RISCHIO» DI EDUCARE Limitare i figli? E’ un dovere di noi genitori di Paola Mastrocola Circa due mesi fa è apparso su alcuni quotidiani un appello sull'educazione. Era nato sull'onda del meeting settembrino di CL a Rimini, è firmato da intellettuali, giornalisti, scrittori, docenti, scienziati, imprenditori, e ora continua più o meno visibilmente a girare raccogliendo altre firme. Al centro c'è il libro di don Giussani, Il rischio educativo, ripubblicato di recente e presentato in varie città d'Italia. Messaggio fondamentale dell'appello è che oggi sia «in crisi la capacità di una generazione di adulti di educare i propri figli», e che si tratti di una vera e propria emergenza nazionale, ancor più grave di quella politica ed economica. Credo che la maggioranza di noi resti allibita e incredula davanti ad affermazioni simili: ma come, l
Vittorio MESSORI Una "festa" inventata tratto da Pensare la storia. Una lettura cattolica dell'avventura umana, Paoline, Milano 1992, p. 107-108. C'erano una volta delle operaie tutte lavoro, fede socialista e sindacato; e c'era un padrone cattivo. Un giorno, le lavoratrici si misero in sciopero e si asserragliarono nella fabbrica. Qualcuno (il padrone stesso, a quanto si dice) appiccò il fuoco e 129 donne trovarono atroce morte. Era l'8 marzo 1908, a New York. Due anni dopo, la leggendaria femminista tedesca Clara Zetkin propose, al Congresso socialista di Copenaghen, che l'8 marzo, in ricordo di quelle martiri sociali, fosse proclamato "giornata internazionale della donna". Storia molto commovente, letta tante volte in libri e in giornali, fatta argomento di comizi, di opuscoli di propaganda, di parole d'ordine per le sfilate e le manifestazioni: prima del femminismo e poi di tutti. Sì, storia commovente. Con un solo difetto: che è falsa. E
PATOLOGIA DELLA LIBERTA' di Marcel de Corte Il rapporto fra uomo e mondo è il tema fondamentale del pensiero filosofico moderno. Filosofi e uomini della strada, tutti si preoccupano sempre di più della loro situazione precaria in seno ad un mondo che si disgrega. È un fenomeno inevitabile, perfino banale: l'uomo si pone interrogativi su se' stesso e sul mondo, nella misura in cui non è più sicuro ne' dell'uno ne' dell'altro. Anche della salute, ci preoccupiamo solo nel momento in cui è compromessa. Così, la maggior parte dei problemi filosofici si pongono distintamente all'intelligenza soltanto quando la vita non è riuscita a risolverli. Lo dice bene una simbolica quartina di Valéry: Autunno, o trasparenza; o solitudine accresciuta di tristezza e di libertà, Ogni cosa mi è chiara appena scomparsa, ciò che non è più si fa luce. Il problema dei rapporti fra l'uomo e il mondo, fra la libertà e la natura, è legato alla sensazione d'un certo malessere

Il valore del matrimonio e della famiglia nella proposta cristiana

"Il valore del matrimonio e della famiglia nella proposta cristiana: la sua rilevanza civile" Relazione conclusiva di Mons. Caffarra al convegno "Matrimonio e stabilità della famiglia. Un valore per la società? Istituzioni pubbliche e realtà associative a confronto su tematiche riguardanti la famiglia" Bologna, 24 febbraio 2006 Desidero chiarire subito la prospettiva della mia riflessione. Essa non si propone di esporre la dottrina, la proposta cristiana circa il matrimonio e la famiglia: mi limiterò fra poco a richiamarla in sintesi molto brevemente. Né mi propongo un confronto fra la visione cristiana ed altre dottrine circa il matrimonio e la famiglia, così come non mi propongo di giustificare, di mostrare la verità e la bontà della proposta cristiana dal suo interno, con argomentazioni cioè teologiche. Mi propongo invece di mostrare che la proposta di vita matrimoniale e familiare fatta dal cristianesimo è grandemente "produttiva di capitale sociale" e
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IL DISPREZZO PER LA CROCE UNISCE ISLAM E OCCIDENTE LAICO 18.02.2006 Mentre scoppia il “caso Calderoli”, loro in Iran (vedi foto) bruciano le croci… La reazione violenta del mondo islamico alle vignette uscite sul noto giornale danese impazza da settimane e si allarga. Prima si è scatenata contro i loro autori che sono stati addirittura condannati a morte (ieri un religioso pakistano ha offerto 21 mila euro e un’automobile a chiunque li faccia secchi). Contemporaneamente si è scatenata contro tutta la Danimarca (con l’assalto alle ambasciate e il boicottaggio economico), contro vari altri paesi europei, contro Israele (che non c’entra niente), ma alla fine soprattutto contro i cristiani e la Chiesa cosicché un sacerdote cattolico romano, indifeso e innocente, don Andrea Santoro (uomo mite, di dialogo e di pace), è stato massacrato senza alcun motivo in Turchia, a Trebisonda, solo perché “cristiano”. E’ stato il capro espiatorio della rabbia islamica contro alcuni disegnatori satirici da
IL PARTITO ANTICATTOLICO ITALIANO… 05.03.2006 … e, in coda, un impressionante reportage di AsiaNews: “Turchia, don Andrea Santoro: come se nulla fosse successo”. Lo dedico al disastroso Berlusconi che ha celebrato Erdogan e i turchi e ha snobbato don Andrea. Continua la campagna elettorale del Corriere della sera, il partito che ha come simbolo la Rosa nel pugno e come leader Paolo Mieli. Ieri squilli di tromba per Giorgio Albertazzi: “Andai a Salò, voterò Rosa nel Pugno”. L’attore rivela: “mai rinnegherò la mia scelta per la Repubblica sociale” (aggiunge: “il pentimento è un sentimento cattolico che disprezzo”, “di cosa dovrei pentirmi? Perché era la parte perdente?”). Seconda rivelazione: “una cosa sola mi pesa” che, nel corso successivo della vita, quel passato repubblichino sia stato “un freno” per schierarsi “a fianco della sinistra”, perché “le stesse cose che mi avevano spinto a Salò mi spingevano a impegnarmi con la sinistra”. Fra queste “l’anticlericalismo”. Terza: il 9 aprile