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Visualizzazione dei post da maggio 28, 2006
Immagine:Radici

NAPOLITANO E VAURO DA UNA PARTE. WOJTYLA E CALABRESI DALL'ALTRA... SCEGLIETE!

Antonio Socci I comunisti e i cristiani negli anni. Giuliano Ferrara ha scritto che lo stemma araldico di Giorgio Napolitano dovrebbe essere un coniglio bianco in campo bianco. Tale è stato il coraggio temerario che ha mostrato, in mezzo secolo, da leader comunista che (dicono) dentro di sé dissentiva dal comunismo. Ieri Ferrara, dopo che il neopresidente ha firmato la grazia per Bompressi, si è detto pentito di quel giudizio. Mi chiedo perché. Quella firma sarebbe un atto di coraggio? Io penso che lo stemma del presidente possa cambiare solo così: coniglio rosso, con occhi rossi, in campo rosso. E' tipico "coraggio" rosso anche quello che ha portato un altro simbolo del popolo di Sinistra, il vignettista Vauro, a uscire con un libro di pernacchie contro papa Wojtyla, morto da un anno. Il dirigente comunista, oggi presidente della Repubblica, e il vignettista più fanatico dei giornali di Sinistra, sono accomunati da certa assenza di vergogna, di stile e una vera mancanza
Immagine: Natura

Codice: cari cattolici c'è poco da ridere

Questo film non è un'opinione su Gesù. Ma un vero e proprio tentativo molto applaudito di espiantare il cuore della nostra civiltà cristiana... di Renato Farina C' è una grande regola nella vita. Quando ti dicono bravo, mentre altri ti stanno infilando qualcosa diciamo tra le costole, qualcosa non va. Forse non sei stato tanto bravo, forse sei bravo solo perché lasci fare. Parlo del "Codice da Vinci" e dei complimenti che si sono meritati cattolici per il loro fair play. La cosa non mi convince. Possibile che il politicamente corretto si sia infilato come undicesimo comandamento persino là dove dovrebbe valere la regola del sì sì no no? Il film intanto è un successone. Come e più del libro. La macchina per il lancio di queste merci para-religiose è stata lei sì veramente leonardesca. Una trappola meravigliosa. Parte da due fatti: Gesù interessa sempre, la Chiesa piace poco. Per cui qualsiasi cosa facessero o dicessero prelati o uomini ritenuti di Chiesa, si risolveva
Immagine: Tramonto

Udienza Assemblea Plenaria Pontificio per la Famiglia

BENEDETTO XVI UDIENZA AI PARTECIPANTI ALL’ASSEMBLEA PLENARIA DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA FAMIGLIA 13.05.2006 Signori Cardinali, venerati Fratelli nell’Episcopato e nel Presbiterato, cari Fratelli e Sorelle! E’ per me motivo di gioia incontrarvi al termine della Sessione Plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia, che celebra in questi giorni i suoi 25 anni, essendo stato creato dal venerato mio Predecessore Giovanni Paolo II il 9 maggio 1981. Rivolgo a ciascuno di voi il mio cordiale saluto, con un pensiero particolare per il Cardinale Alfonso López Trujillo, che ringrazio per essersi fatto interprete dei comuni sentimenti. Questa vostra riunione vi ha dato modo di esaminare le sfide ed i progetti pastorali concernenti la famiglia, considerata giustamente come chiesa domestica e santuario della vita. Si tratta di un campo apostolico vasto, complesso e delicato, al quale dedicate energia ed entusiasmo, nell’intento di promuovere il "Vangelo della famiglia e della vita&qu