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Visualizzazione dei post da maggio 7, 2006

Udienza del Santo Padre ai partecipanti all’Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia (13 maggio 2006)

UDIENZA AI PARTECIPANTI ALL’ASSEMBLEA PLENARIA DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA FAMIGLIA Sala Stampa Vaticana 13.05.2006 Signori Cardinali,venerati Fratelli nell’Episcopato e nel Presbiterato,cari Fratelli e Sorelle!E’ per me motivo di gioia incontrarvi al termine della Sessione Plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia, che celebra in questi giorni i suoi 25 anni, essendo stato creato dal venerato mio Predecessore Giovanni Paolo II il 9 maggio 1981. Rivolgo a ciascuno di voi il mio cordiale saluto, con un pensiero particolare per il Cardinale Alfonso López Trujillo, che ringrazio per essersi fatto interprete dei comuni sentimenti. Questa vostra riunione vi ha dato modo di esaminare le sfide ed i progetti pastorali concernenti la famiglia, considerata giustamente come chiesa domestica e santuario della vita. Si tratta di un campo apostolico vasto, complesso e delicato, al quale dedicate energia ed entusiasmo, nell’intento di promuovere il "Vangelo della famiglia e della vit

Nella laicissima Francia, Nicolas Sarkozy rompe il tabù

ROMA, 11 maggio 2006 – In Svezia, Germania, Francia, dunque nelle aree d’Europa più secolarizzate, vi sarebbero i segni di “un’inversione di tendenza con un crescente interesse al fatto religioso”. Questo scrive, a proposito della Svezia, il gesuita Ulf Jonsson, docente di filosofia della religione all’Università di Uppsala, in un articolo pubblicato sul numero del 6 maggio 2006 di “La Civiltà Cattolica”, l’autorevole rivista dei gesuiti di Roma stampata con il preventivo controllo delle autorità vaticane. Nell’articolo, intitolato “Nuove prospettive per la religione in Svezia?”, Jonsson documenta che “nonostante sia ancora molto basso il numero dei partecipanti ai riti religiosi, nei media e nell’opinione pubblica c’è una rinnovata attenzione alla religione, in particolare a quella cristiana: cosa impensabile in passato, quando la religione era relegata nel privato”. Un esempio di questo rinnovato interesse al cristianesimo in Svezia è il successo del sito di informazione on line “Kat
Immagine: Bellezza della natura

L'Opus Dei: "Il Codice da Vinci? Ci rende più forti"

Vittorio Messori L'Opus Dei: "Il Codice da Vinci? Ci rende più forti" di Vittorio Messori L’uomo che mi sta di fronte è vescovo e, come tale, ha diritto al titolo di “eccellenza“, non di “ eminenza“, che è riservato ai cardinali ma che è il termine usato sempre e solo da Dan Brown. Un piccolo, ma indicativo segno di quanto gli sia estranea una Chiesa su cui giura di essersi informato con rigore. L’americano è, del resto, uno per il quale i numerari dell’Opus Dei, orgogliosamente laici, sarebbero “monaci“ e porterebbero un saio nero con cappuccio. E non, com’è in realtà, normali abiti indistinguibili da quelli di ogni altro. In ogni caso, il sacerdote con il quale converso nel suo studio è in semplice talare nera e vuol essere chiamato soltanto “Padre“. “Padre“ gli dico dunque “potrei vedere il suo anello episcopale?“. Mi guarda sorpreso ma, affabile com’è, se lo sfila. Esamino: un leggero cerchietto d’oro con un cammeo in corallo e una scontata Madonna con Bambino. Mi ven

Questo non è un film innocuo perchè offende i sentimenti dei cattolici

IL CODICE DELLE AMBIGUITA’: IN ARRIVO NELLE SALE CINEMATOGRAFICHE IL FILM ISPIRATO AL ROMANZO DI DAN BROWN. LA RIFLESSIONE DELLO STORICO FRANCO CARDINI ( http://62.77.60.84/audio/ra/00051019.RM ) ( Radio Vaticana 9 maggio 2006) “Non ha né credenziali né capacità come storico”: con queste parole, il 7 aprile scorso, il giudice Peter Smith ha assolto il romanziere Dan Brown dall’accusa di avere plagiato Il Santo Graal, saggio pubblicato nel 1982, basato su documenti riconosciuti come falsi. Ora, però, il Codice da Vinci sta per approdare nelle sale cinematografiche di tutto il mondo accompagnato dallo slogan “La verità sarà svelata”. Un’ambiguità che non può essere considerata innocua. Ecco la riflessione dello storico Franco Cardini, intervistato da Alessandro Gisotti: R. – Non c’è dubbio che il grande modello di Dan Brown è paraletterario e parastorico. Dan Brown fa dell’Opus Dei quello che, a partire dal XVIII secolo, si è fatto della Compagnia di Gesù: la grande associazione di dev
Immagine - Fioritura

Un Codice per capire la società occidentale

Esce un romanzo in cui si afferma che il Gesù Cristo non ha condotto la vita di castità che gli si attribuisce, ma ha avuto moglie e figli. Che la comunità cristiana dopo la sua morte ha violato i diritti della moglie (Maria Maddalena), che avrebbe dovuto essere la sua erede. Che per nascondere questa verità i cristiani nel corso della loro storia hanno assassinato migliaia, anzi milioni di persone. Che san Josemaría Escrivá era in realtà il capo di una banda di delinquenti. Che il Papa e altre autorità della Chiesa cattolica operano per mantenere le menzogne su Cristo servendosi di qualunque mezzo, compreso l’omicidio. Questa, parafrasando Massimo Introvigne , la trama del Codice da Vinci il romanzo di Dan Brown , che ha venduto circa quaranta milioni di copie e la cui versione cinematografica sta uscendo nelle sale in tutto il mondo. Poco importa che la fondatezza storica del libro sia stata contestata da molti, fra cui Franco Cardini e Andrea Tornielli . E' Dan Brown stesso a