Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da agosto 17, 2008

Lo strano caso degli opinionisti che negano l’esistenza dell’opinione pubblica

Lo strano caso degli opinionisti che negano l’esistenza dell’opinione pubblica Scalfari, Moretti,Eeco e le conseguenze dell’anti berlusconismo da IL Foglio 21 agosto 2008 I due maggiori opinion makers della sinistra, Eugenio Scalfari e Nanni Moretti, hanno inventato in questi giorni una teoria allarmante e incredibile: secondo loro, in Italia l’opinione pubblica non c’è più. Comincio ad avere dei dubbi. Forse le star intellettuali dello schieramento elettorale sconfitto stanno impazzendo. L’antiberlusconismo ossessivo gli fa male. Ogni settimana ne inventano una grossa. Prima Asor Rosa ha cercato di lanciare l’idea che il fascismo era meglio dell’attuale governo. Ora, secondo Scalfari e Moretti, sarebbe sparita l’opinione pubblica. Siamo, mi pare, al suicidio teorico, alla negazione di sé e dell’evidenza. Ma come? L’opinione di sinistra, o più precisamente antiberlusconiana, usa tutti i mezzi, spara tutte le sue cartucce e trionfa, ma coloro che la creano negano che esista. Qualche gio

In soffitta la scuola figlia del ’68.

In soffitta la scuola figlia del ’68. Parla Giulio Tremonti Libertà di educazione Due idee per abrogare il ’68 e chi “mangia” sulla scuola La scuola italiana? È affetta, tra l'altro, da due mali specifici, che ne minano le fondamenta. Ne parla in questa intervista esclusiva per la Padania Giulio Tremonti, non come ministro dell'Economia, ma come uomo di cultura e di idee, come politico e come professore universitario. La prima questione è quella dei voti. La seconda, quella dei libri scolastici... Professor Tremonti, iniziamo subito dal primo aspetto. «I numeri sono una cosa, i giudizi sono una cosa diversa. I numeri sono una cosa precisa, i giudizi sono spesso confusi. Ci sarà del resto una ragione se tutti i fenomeni significativi sono misurati con i numeri... Un terremoto? È misurato con i numeri della scala Mercalli o Richter. Il moto marino? In base alla scala numerica della "forza". La pendenza di una parete in montagna? In base ai gradi. La temperatura del cor

Quando "Famiglia Cristiana" sfruttava noi figli dei poveri

Quando "Famiglia Cristiana" sfruttava noi figli dei poveri Siccome dal 1965 al 1971 ho consegnato a domicilio ogni settimana, gratis et amore Dei, 120 copie di Famiglia Cristiana, per un totale di oltre 6.000 l’anno, penso d’essermi guadagnato d’ufficio il diritto di dire la mia sulla deriva girotondina dell’ebdomadario della Società San Paolo, in origine Pia, oggi non più. Fossi don Antonio Sciortino, ci andrei molto cauto nel parlare, come ha fatto l’altrieri su Repubblica, di «prese di posizione autoritarie» (versione edulcorata del fascismo «sotto altre forme» denunciato dal suo notista politico Beppe Del Colle) e soprattutto di «enorme distanza dai problemi che si aggravano», di «povertà in aumento», di «famiglie che non arrivano alla fine del mese», di «impiegati alle mense della Caritas», il tutto attribuito al governo in carica, si capisce. Avendo il settimanale paolino fondato la sua prosperità sullo sfruttamento - sia pure per interposta persona (i parroci) - della