Corriere della Sera del 24 maggio 2006 Il Codice da Vinci non è solo un film desolante. Non è solo una rimessa in gioco puerile - il Cristo e sua moglie hanno una figlia - del testo delle Scritture. È qualcosa di più, e di peggio, della truffa intellettuale denunciata qui e là da giornalisti che si sono presi la briga di sbrogliare, nel guazzabuglio di quelli che ci sono presentati come «i fatti», la parte di documento e quella di fantasia. È un film che, puntando senza dirlo su alcuni fra i temi più ambigui dell’immaginario politico contemporaneo, flirta anche con il peggio.Tre libri molto utili sono usciti di recente in Francia, scritti da Pierre-André Taguieff, Philippe Muray e René Rémond.Quello di Pierre-André Taguieff, La foire aux illuminés, consente di capire come questo sfoggio di falsa scienza e semplicemente di falsità, l’accozzaglia di credenze in una congiura mondiale fomentata all’alba della Storia contemporanea e rimasta impenetrabile fino al nostri giorni, l’illusione d
In un momento di grande confusione tra cattolici, non solo tra cristiani, cerco di inserirmi nella comunicazione con questo strumento per dare voce alla mia fedeltà alla Chiesa e al Papa. "Credo nella Chiesa Cattolica credo alla Chiesa Cattolica" (Don Mario Occhiena)