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Visualizzazione dei post da marzo 9, 2008

Le priorità del forum delle famiglie

Le priorità del forum delle famiglie lun 10 mar di Domenico Bonvegna Il Forum delle Associazioni familiari , che ha organizzato il Family Day nel maggio scorso portando 1 milione di persone in piazza, ha promosso una petizione popolare su cui è in corso una raccolta di firme in tutto il Paese per un fisco a misura di famiglia. Il 22 febbraio scorso è stato inviato un documento ai candidati alla presidenza del Consiglio delle varie liste; partendo dalla soggettività sociale della famiglia fondata sul matrimonio e dell'impegno alla tutela della vita dal concepimento al suo termine naturale, avanza due richieste da inserire nei programmi elettorali. Una è quella di adottare strumenti legislativi per il raggiungimento di un trattamento equipollente tra scuole statali e paritarie. L'altra richiesta è l'argomento della raccolta di firme per introdurre un sistema di deduzioni dal reddito pari al costo di mantenimento dei familiari a carico. I punti della petizione del Forum non so

E LA BELLEZZA DOV’ E’

E LA BELLEZZA DOV’ E’ ? C’è qualcuno – fra i partiti che si azzuffano alle elezioni per poi spartirsi la torta del potere – che metterà al primo punto del suo programma la Bellezza, la difesa della Bellezza, il diritto alla Bellezza in questa Italia che fu (e dolentemente sarebbe ancora) la patria della Bellezza? E c’è qualcuno che se ne ricorderà soprattutto a Roma che è la città della Bellezza? Sicuramente no. Eppure la Bellezza non è un lusso, è il pane dei poveri, la loro unica ricchezza. La Bellezza non è fatta di lustrini e veline, povere ombre effimere di un teatro di cannibali (il volto di Madre Teresa era bellissimo e quello di Karol Wojtyla più bello di qualunque attorucolo hollywoodiano). La Bellezza dà senso alla vita. Ammoniva Dostoevskij nei “Demoni” (che è il suo romanzo più politico, quello dove profetizza l’orrore che l’ideologia provocherà nel Novecento): “Sappiate che l’umanità può fare a meno degli Inglesi, che può fare a meno della Germania, che niente è più facile

Prima di una serie di risposte al pamphlet di Sofri di Giuliano Ferrara

Caro Adriano, Abort macht frei Prima di una serie di risposte al pamphlet di Sofri di Giuliano Ferrara Tratto da Il Foglio del 14 marzo 2008 Caro Adriano, rubo tempo al sonno per rispondere in campagna elettorale, dunque a rate, al tuo consistente pamphlet “Contro Giuliano”, che è una lunga lettera d’amicizia e di radicale dissenso dalle mie idee sull’aborto e il maltrattamento della vita umana. Ma ora che hai condensato in un’intervista all’Espresso ciò che pensi, è urgente una risposta da giornale a giornale entro la misura di tempo che è dei giornali. Ora che le tue idee distese e pensate, sbagliatissime epperò amichevoli, vanno in pasto al giornalista collettivo, che ne saprà fare uso acconcio, il subgiornalista individualista che io sono è tenuto a replicare. Avrai letto le nuove da Genova. Avrai visto, tu che tendi a riconoscermelo sia pure con riserva, che la 194 non c’entra con la mia campagna. Io sono inorridito dall’aborto moralmente indifferente, seriale, segnacolo chirurgic