Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da gennaio 6, 2008

AGP23: Risposta alla Bindi sulla Legge 194

AGP23-Asociazione Comunità Papa Giovanni XXIII Risposta alla Bindi sulla Legge 194 Rimini, 06 gennaio '08 COMUNICATO STAMPA L'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi, attraverso il Servizio "Maternità Difficile" e il Servizio "Antitratta" in merito all'intervento del Ministro On. Rosy Bindi riguardo la moratoria sull'aborto e alle notizie sul grave episodio di sangue delle due ragazze rumene invia le seguenti dichiarazioni: Ancora una volta i diritti dei più deboli vengono calpestati nel silenzio assordante di coloro che ci governano e che dovrebbero garantire sempre e per chiunque l'inviolabilità della vita fin dal suo concepimento. A proposito della vita nascente, la nostra Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi che da oltre dieci anni ha istituito il servizio "Maternità Difficile" per tutelare la vita, aiutando le mamme ad accogliere e riconoscere la persona nascente, l

ABORTO, LA BATTAGLIA CULTURALE NON ACCETTA TIEPIDEZZE

ABORTO, LA BATTAGLIA CULTURALE NON ACCETTA TIEPIDEZZE Scritto da: Riccardo Cascioli il 8-1-2008 “Molti cattolici impegnati nella politica hanno preoccupazioni giuste. Non sono tra coloro che imputano alla Dc (e ai suoi eredi) eccessi di diabolica prudenza nella gestione della valanga indifferentista che negli ultimi decenni ha afferrato il mondo e, in parte, l’Italia. La 194 fu il massimo del minimo (danno), la prudenza nel maneggiarla è comprensibile. Ma la battaglia culturale, quella no, non sopporta secondo me tiepidezze”. Sono le parole che Giuliano Ferrara ha scritto su “Il Foglio” dell’8 gennaio in risposta a un lettore che ironizzava sulla prudenza invocata da Pier Ferdinando Casini a proposito di Legge 194. Aldilà del giudizio contingente, Ferrara tocca un nodo cruciale che aiuta a leggere le diverse reazioni dei cattolici al ciclone che lo stesso Ferrara ha scatenato proponendo una moratoria internazionale sull’aborto, impegnandosi a un digiuno vero durante le feste di Natale

Calunnia, calunnia, calunnia

Calunnia, calunnia, qualcosa resta. tratto da: il Mascellaro di Domenico Bonvegna Calunnia, calunnia, qualcosa resta , diceva Voltaire, proprio quello che hanno fatto i mass media l'anno scorso attaccando la Chiesa sulla questione dei preti omosessuali e pedofili; realtà con qualche verità, ma che è enormemente amplificata dai mass media. A gettare fango ha iniziato Michele Santoro trasmettendo "Sex Crimes and the Vatican" il documentario della Bbc inglese sulla pedofilia dei preti cattolici con il programma Annozero su Rai 2. Poi i preti sbattuti in prima pagina sui giornali accusati d'abusi sessuali, è toccato anche a don Gelmini, flagellato dai vari giornali, in particolare La Stampa , che l'hanno fatto passare come un nuovo Al Capone , un gangster anziché un sacerdote. L'accusa all'ultraottantenne è infamante: molestie sessuali avanzata da alcuni ex tossicodipendenti della comunità. Il regime nazista si distinse accusando la Chiesa cattolica di pedofil

PRESEPE, RITORNO ALLE ORIGINI

PRESEPE, RITORNO ALLE ORIGINI da:il Timone Scritto da: Riccardo Cascioli il 3-1-2008 “Se vuoi che celebriamo a Greccio il Natale di Gesù, precedimi e prepara quanto ti dico: vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l'asinello”. Queste sono le parole che San Francesco rivolse a un uomo di Greccio chiamato Giovanni, due settimane prima del Natale 1223, parole che spiegano l’origine del presepio. La tradizione oggi così comune nei Paesi cattolici risale infatti all’intuizione di San Francesco e a quel suo primo presepio nel 1223. Questo episodio, tratto dalla biografia del Santo scritta da Tommaso da Celano, mi si è impresso in mente rivisitando Greccio durante le feste di Natale e sostando davanti alla grotta originale del presepe intorno alla quale è stato eretto il santuario. I

NATALE, LE PAROLE DEL PAPA DA RICORDARE

NATALE, LE PAROLE DEL PAPA DA RICORDARE da: il Timone 2-1-2008 "Essere discepoli di Cristo, che cosa significa? Ebbene, significa in primo luogo: arrivare a conoscerlo. Come avviene questo? E' un invito ad ascoltarlo così come Egli ci parla nel testo della Sacra Scrittura, come si rivolge a noi e ci viene incontro nella comune preghiera della Chiesa, nei Sacramenti e nella testimonianza dei santi. Non si può mai conoscere Cristo solo teoricamente. Con grande dottrina si può sapere tutto sulle Sacre Scritture, senza averlo incontrato mai. Fa parte integrante del conoscerLo il camminare insieme con Lui". (Discorso ai membri della Curia Romana, 21 dicembre 2007) "E' lecito ancora oggi 'evangelizzare'? Non dovrebbero piuttosto tutte le religioni e concezioni del mondo convivere pacificamente e cercare di fare insieme il meglio per l'umanità, ciascuna nel proprio modo? Ebbene, è indiscutibile che dobbiamo tutti convivere e cooperare n