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AGP23: Risposta alla Bindi sulla Legge 194

AGP23-Asociazione Comunità Papa Giovanni XXIII

Risposta alla Bindi sulla Legge 194

Rimini, 06 gennaio '08

COMUNICATO STAMPA

L'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste
Benzi, attraverso il Servizio "Maternità Difficile" e il
Servizio "Antitratta" in merito all'intervento del Ministro On. Rosy
Bindi riguardo la moratoria sull'aborto e alle notizie sul grave
episodio di sangue delle due ragazze rumene invia le seguenti
dichiarazioni:

Ancora una volta i diritti dei più deboli vengono calpestati nel
silenzio assordante di coloro che ci governano e che dovrebbero
garantire sempre e per chiunque l'inviolabilità della vita fin dal
suo concepimento. A proposito della vita nascente, la nostra
Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi
che da oltre dieci anni ha istituito il servizio "Maternità
Difficile" per tutelare la vita, aiutando le mamme ad accogliere e
riconoscere la persona nascente, la sua dignità e irrepetibilità, è
rimasta sbalordita dalle parole contraddittorie del Ministro della
Famiglia On.Rosy Bindi, pronunciate ieri 5 gennaio a Jesi
sull'applicazione della Legge 194. Ci sembra che l'On.Rosy Bindi, che
si definisce cattolica, non faccia altro che cogliere occasione per
osteggiare e criticare coloro che rappresentano il mondo cattolico
nelle più alte cariche magisteriali.

Ricordiamo al Ministro che la moratoria sull'aborto benché non sia
partita dal mondo cattolico è plaudita e sostenuta dalla Chiesa
Italiana, dai medici cattolici, da suoi colleghi senatori e
deputati,anche del suo partito, e da numerose associazioni che ogni
giorno si prodigano per difendere e tutelare la maternità e la vita
nascente.

Come può il Ministro accusare coloro che da sempre lottano per
l'inviolabilità della persona fin dal suo concepimento e quindi
contro la logica dell'aborto legiferata nella legge 194? Come può
sostenere che i cattolici siano la causa del disimpegno delle
istituzioni di fronte alla maternità? Siamo amareggiati nel sentire
il ministro della famiglia tradire il suo stesso mandato accusando i
cattolici di ciò che lei non sta facendo a tutela della gravidanza e
della vita.

Chiediamo all'On. Bindi che renda conto del suo mandato e di ciò ha
operato a favore della famiglia, della maternità e della vita oltre
ad aver difeso difendere quella sciagurata proposta di legge sulle
coppie di fatto; la invitiamo ad interpellare la sua coscienza sul
perché il suo governo anziché potenziare la tutela della maternità ha
aumentato le spese militari del 11%?

Inoltre prendiamo tristemente atto come le istituzioni continuino a
scegliere su vari fronti la via dell'ipocrisia e dell'indifferenza e
per questo ci rivolgiamo anche al Ministro dell'Interno On.Amato che
non ha speso una parola per le due ragazze rumene che ieri sono state
selvaggiamente sgozzate e uccise perché vittime della prostituzione.

Perché nessuno parla del dramma che si cela dietro alla prostituzione
schiavizzata di cui fanno parte migliaia di giovani donne straniere?
E' vergognoso e inaccettabile il silenzio e l'ipocrisia di coloro che
non vogliono dare risalto a questa tragedia. Forse Alina Bulai di 19
anni e Ionica Urda di anni 21 si prostituivano per libera scelta? Ci
appelliamo all'On. Amato affinché ci dica se queste due ragazze hanno
liberamente scelto la loro condizione o vi sono state costrette!

Come è possibile che sia frutto di una libera scelta una condizione
che mette i soggetti in continuo pericolo di violenza, o peggio, di
vita? Come è possibile "disciplinare" o regolamentare quanto è solo
espressione di abuso e quindi di negazione dell'altro? L'appello
della nostra Comunità alle Istituzioni è forte e costantemente
ripetuto: che si operi per sconfiggere il male, non per regolarlo,
per garantire una pace che non sia solo espressione di un generico
benessere ma della piena libertà di ogni persona.

Per l'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII

Il Vice-Responsabile Generale
Giovanni Ramonda

L'Animatore Generale del Servizio Maternità Difficile
Enrico Masini

L'Animatore Generale del Servizio Antitratta
Roberto Gerali

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