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Pezzotta ed il PD

Da: Officina 2007 per Chieri Nuova


Ecco il pensiero del presidente nazionale di "Officina 2007" Savino Pezzotta per quanto riguarda le primarie del Partito Democratico.


dom, 28 ott 2007

ALCUNE RIFLESSIONI IN MARGINE DELLE PRIMARIE DEL PARTITO DEMOCRATICO SVOLTESI IL 14 OTTOBRE
Per non essere considerato il solito “bastian contrario” ho lasciato trascorre alcuni giorni prima di esprimere il mio giudizio sulle cosiddette primarie del nascente Partito Democratico. Quanto avvenuto il 14 di ottobre è stato da molti valutato come un evento straordinario. Sicuramente è stata una grande operazione mediatico-partecipativa. Attorno a questo evento è necessario aprire una riflessione sulle possibili ricadute sulla prassi politica del nostro paese. Di fatto ci troviamo di fronte ad un modello che induce a perplessità. Le persone sono state chiamate a legittimare quanto altri avevano già deciso, perché era indubbio che con il modello messo in campo Veltroni avrebbe vinto. Il fatto che tre milioni di persone siano andate a votare è un fatto interessante, ma occorre anche capire cosa un fatto di questa natura introduce nella politica italiana; valutazione questa che va aldilà dei numeri, della composizione dell’assemblea costituente e anche delle interessanti valutazioni fatte da De Rita (Corriere della Sera del 23 ottobre) sull’età dei votanti e l’assenza dei giovani. Sono convinto che ci troviamo di fronte ad una verticalizzazione dell’agire politico democratico poiché alle persone si chiede solo di confermare o no quanto proposto dai vertici della politica, con l’aggravante che le liste, collegate o in opposizione, erano tutte bloccate. Il modello proposto è talmente chiaro che non è casuale che poi si proponga un modello istituzionale basato sulla figura del sindaco d’Italia, una sorta imprecisata di presidenzialismo o di primariato pesante, e che nel contempo si manifestino dubbi e contrarietà a un sistema elettorale a base proporzionale, con sbarramento, preferenza e assenza di premi di maggioranza. Se questo modello che, vista la prassi e i pensieri messi in campo in questi anni non è disprezzato nemmeno dal centro destra, dovesse formalizzarsi, la conseguenza è che ci si avvicinerà sempre più ad una forma politica nella quale esiste un vertice che fa le scelte e chiama la base a ratificarle. Da questo punto di vista pensare, come si sta facendo, ad un partito senza tessere e in pratica senza iscritti che a prima vista potrebbe apparire una modalità aperta, non è altro che la conseguenza di un impianto organizzativo di natura verticale. Visto come si presenta la situazione e prevedendo certi esiti, l’esigenza di dare vita a forme partecipative che si radichino nel territorio, che pratichino una politica diffusa, che animino politicamente le realtà di base e che si pongano l’obiettivo di incalzare attraverso proposte, iniziative e mobilitazioni è oggi quanto mai necessaria. Aderire e far aderire ad “Officina 2007” è una risposta chiara a questa verticalizzazione della politica e alla volontà di racchiudere tutta la politica solo in due schieramenti contrapposti.

Savino Pezzotta Presidente di OFFICINA 2007

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