20 febbraio 2008
Caro Cavaliere, caro Fini, caro Bossi
Caro Cavaliere, caro Fini, caro Bossi – Avevate pieno diritto di rifiutare la collaborazione con la lista per la vita e contro l’aborto. E lo avete fatto. Noi cercheremo di andare da soli in tutte le circoscrizioni della Camera e in tutte le regioni per il Senato, esclusa la Lombardia dove c’è Formigoni candidato, e di lui ci fidiamo anche per il suo gesto di limpida generosità verso la nostra battaglia.
Spero che la pianterete lì di dire che delle questioni etiche e della vita, le più importanti di questo secolo, non bisogna parlare sotto elezioni. Sono convinto che le Roccella e gli altri candidati pro life, che avete lodevolmente messo in lista, faranno una campagna elettorale apparentata alla nostra e sorella della nostra, visto che la pensiamo allo stesso modo.
Spero che metterete nel programma la piena e severa applicazione della legge 194 e il rifiuto del prezzemolo moderno, la scandalosa pillola Ru486 che riduce di nuovo le donne alla solitudine e alla clandestinità abortiva. Vi invito tutti alla manifestazione per le donne e per la vita che terremo a Roma l’8 marzo, sotto il simbolo della nostra lista.
Punto su una competizione di idee, di sensibilità e di ragione. Rifiuterò qualunque invito alla rissa. Avete anche diritto di fare appello al voto utile, per Veltroni o per Berlusconi. Vincerete la vostra battaglia per il premio di maggioranza a mani basse e con i larghi mezzi di cui disponete e che sapete utilizzare con maestria nel marketing della politica moderna. Sarà bello se riconoscerete una qualche utilità anche al voto per la lista pro life. Lealmente, cavallerescamente, potete creare un clima di convergenza.
Vi farà onore il successo di un voto per la vita, per la moratoria sull’aborto, per mandare in Parlamento le donne e gli uomini che hanno dedicato se stessi alla tutela dell’amore e del buonumore dichiarati eretici nel nostro tempo. Un abbraccio e, al Cav., un piccolo bacino
Giuliano Ferrara
Caro Cavaliere, caro Fini, caro Bossi
Caro Cavaliere, caro Fini, caro Bossi – Avevate pieno diritto di rifiutare la collaborazione con la lista per la vita e contro l’aborto. E lo avete fatto. Noi cercheremo di andare da soli in tutte le circoscrizioni della Camera e in tutte le regioni per il Senato, esclusa la Lombardia dove c’è Formigoni candidato, e di lui ci fidiamo anche per il suo gesto di limpida generosità verso la nostra battaglia.
Spero che la pianterete lì di dire che delle questioni etiche e della vita, le più importanti di questo secolo, non bisogna parlare sotto elezioni. Sono convinto che le Roccella e gli altri candidati pro life, che avete lodevolmente messo in lista, faranno una campagna elettorale apparentata alla nostra e sorella della nostra, visto che la pensiamo allo stesso modo.
Spero che metterete nel programma la piena e severa applicazione della legge 194 e il rifiuto del prezzemolo moderno, la scandalosa pillola Ru486 che riduce di nuovo le donne alla solitudine e alla clandestinità abortiva. Vi invito tutti alla manifestazione per le donne e per la vita che terremo a Roma l’8 marzo, sotto il simbolo della nostra lista.
Punto su una competizione di idee, di sensibilità e di ragione. Rifiuterò qualunque invito alla rissa. Avete anche diritto di fare appello al voto utile, per Veltroni o per Berlusconi. Vincerete la vostra battaglia per il premio di maggioranza a mani basse e con i larghi mezzi di cui disponete e che sapete utilizzare con maestria nel marketing della politica moderna. Sarà bello se riconoscerete una qualche utilità anche al voto per la lista pro life. Lealmente, cavallerescamente, potete creare un clima di convergenza.
Vi farà onore il successo di un voto per la vita, per la moratoria sull’aborto, per mandare in Parlamento le donne e gli uomini che hanno dedicato se stessi alla tutela dell’amore e del buonumore dichiarati eretici nel nostro tempo. Un abbraccio e, al Cav., un piccolo bacino
Giuliano Ferrara