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L'ISLAM HA CONQUISTATO ANCHE I LIBRI DI SCUOLA

L'ISLAM HA CONQUISTATO ANCHE I LIBRI DI SCUOLA

Nei libri di storia e geografia di una sezione di scuola media il
cristianesimo non appare nemmeno. In compenso, le pagine sull'Islam
si sprecano.

E il libro delle vacanze inizia con "Lode a Maometto".


Proponiamo una notizia ad Al-Jazeera. Mondadori, la più grande casa
editrice italiana, nel suo settore scolastico dev'essere stata
conquistata con una splendida azione di cavalleria araba da qualche
emiro, ma forse c'erano anche dei cammelli. I libri di storia per i
ragazzini si chiamano "Scambi tra civiltà", autrice Vittoria
Calvani. La quale scrive bene ed ha un'idea chiara di questi ultimi
millenni: la parte del leone buono e generoso la fanno i musulmani.
Maometto è l'eroe pieno di virtù.
E Gesù? Gesù ha il suo bel posto nel Corano, e si accontenti: è
stato generosamente adottato dall'Islam insieme agli altri profeti
biblici.

La proliferazione militare dell'Islam è «prodigiosa» e ha una
motivazione: il fascino umano dei conquistatori. I non credenti
(così sono qualificati cristiani ed ebrei) sotto il regime degli
imam e dei sultani non hanno di che lamentarsi. Basta che paghino
una tassa in più e la fanno franca, i fortunelli. Certo, ci sono dei
problemi: l'islam ammette la schiavitù, ma chi non ha qualche
difetto? E via così. Il cristianesimo? Niente. Un fenomeno in fondo
minore.

Più da vicino. La reclame è: «libri per la scuola che si rinnova».
Prima media, volume uno.
Qualche dato banalmente numerico. La trattazione dell'Impero Romano
e da pagina 62 fino a 85. Totale 23 pagine. Quelle dedicate
all'Impero Islamico e alla "Civiltà araba" vanno da pagina 160 a
pagina 197. Totale 37 pagine.
Radici islamiche battono radici latine. Nessun capitolo intitolato
alla "Civiltà cristiana" o al "Cristianesimo" o a "Gesù Cristo".

Il capitolo di Gesù è su internet

Al di là della quantità. anche il giudizio pende da quella parte.
Nei capitoli intitolati «Islam» e «Maometto» i paragrafi trascritti
nell'indice sono di sperticata ammirazione.
Ne citiamo alcuni, caratterizzati da leccapiedismo linguistico: «La
religione accoglie i profeti della Bibbia e Gesù» (secondo me,
stavano bene anche a casa loro); «I dissidenti si riuniscono nella
casa di Cadigia e di Maometto» (i dissidenti, parola magica, che
evoca mitezza e inermità, quando Maometto era notoriamente un
predone); «L'arcangelo Gabriele consegna a Maometto il Corano» (non
male come fatto storico accertato, neanche Tariq Ramadan osa
sostenerlo, ma ai nostri figli Mondadori la passa come notizia
sicura); «Maometto predica le virtù delle origini ma e costretto
all'egira (esilio) (anche qui, lo cacciano perché buono).
Un titolo dedicato magari alla strage degli ebrei? Figuriamoci.

Cristo non è considerato? Certo che in questo oggettivo libro di
storia si parla del Nazareno. Ecco il capitolo apposito: «Il Corano
su Gesù e il Jihad».
Procediamo svelti.
Un altro capitolo: «Quale fu il segreto della prodigiosa espansione
islamica?». Uno pensa: l'abilità nell'agitare la scimitarra, l'
organizzazione guerresca. La risposta è questa, e la citiamo
ancora: «Umanità nella conquista».
Ci invadono, sgozzano: e sono umani, grazie.
Meno male che Carlo Martello non la pensava in questa maniera e
neanche Isabella di Castiglia.
Altro capitolo: «I non credenti devono solo pagare una tassa». In
quel «solo» c'è un mondo di tolleranza e di bontà.
Cosa sarà mai.
Altri titoli: «La scolarizzazione, base del successo dell'Islam».
Beh, qui diamo ragione alla professoressa Calvani. Se tutti i libri
sono di questo tipo, la scuola e una garanzia di vittoria (per le
moschee).
E il cattolicesimo? Nel libro non c'è. Se uno vuole sapere qualcosa
sul cristianesimo nella storia, bisogna accedere a internet, «se
interessa» e «extra-testo». Mica male come discriminazione. Come
dire: un optional. Il motore è islamico, se volete le tendine
cattoliche fate domanda.

Premio Mecca per la Geografia

Il libro di geografia che merita il premio Mecca è invece edito da
Nuova Italia, «L'iper libro del mondo». Autore Giulio Mezzetti.
Non si scappa.
Uno deve studiare l'islam sia in storia sia in geografia.
Mentre nei volumi dedicati all'Italia e all'Europa il cristianesimo
è ignorato, in quello dedicato ai «Popoli della terra», cioè al
resto del mondo, si dedicano sezioni del volume all'islam e al
buddismo.
Te lo sei sorbito in prima media.
Eccolo che ritorna in terza media.
Tre capitoli qui sono per Maometto, vero eroe universale, di storia,
geografia, religione, di tutto e di più.
Uno dice: parlando dell'America, almeno di quella latina, si
suggerirà qualcosa sul cattolicesimo o sui Pentecostali.
Niente.
Persino i compiti delle vacanze ti addentano il polpaccio per
ricordarti chi comanda. Vedi "Melazzurra" di Nicola e Nicco,
edizione Petrini. E' un quaderno per l'estate, e ha questo
capitolo: "Arabi, crociati e monaci. Comincia con questo
paragrafo: «Lode a Maometto». Non abbiamo scelto queste perle in una
produzione sconfinata.

I volumi sono adottati tutti in un'unica sezione, normalissima, in
Brianza. Si chiama signora Patrizia la ricercatrice che ha rinvenuto
questa dispar condicio pro-islamica. Lavora ed è madre di due
bambine che vanno a scuola in provincia di Lecco. Invece di chiedere
alle figlie solo che voto hanno preso, se hanno fatto gli esercizi
di matematica e sono state brave, ha guardato i libri di testo e
quello dei compiti delle vacanze. E si e accorta che siamo morti,
non insegniamo più niente che sia un senso della vita, qualcosa di
solido su cui piantare il futuro.
Va bene così? Forse sì. Non si protesta nemmeno più.
Patrizia mi dice che la Lega sembrava interessata, si è fatta
inviare il materiale di questa resa per un'interrogazione
parlamentare ma, dice la signora, non è accaduto niente.
E' come se avessimo consumato le forze.
Invece Patrizia si ribella.
Grazie.

Renato Farina – LIBERO 2 ottobre 2007

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