LA LEZIONE DEL 28 OTTOBRE…
…Ma potete star certi che in occasione della beatificazione di
domenica prossima la Chiesa finirà di nuovo sul banco degli
accusati…
Il 28 ottobre prossimo in Vaticano saranno beatificati 498 martiri
della feroce persecuzione religiosa esplosa in Spagna dopo il 1931 e
specialmente fra il 1934 e il 1936. Una cerimonia di massa di tali
proporzioni non ha precedenti.
Aveva cominciato Giovanni Paolo II beatificando nel 1987 tre suore
carmelitane che erano state crudelmente massacrate per le strade di
Madrid. Poi papa Wojtyla celebrò altre undici cerimonie di
beatificazione per un totale di 465 martiri spagnoli.
Domenica prossima saranno dichiarati beati 2 vescovi, 24 preti, 462
religiosi e religiose, 2 diaconi, 1 seminarista e 7 laici, tutti
vittime di quella persecuzione.
Sarà l'occasione per conoscere una delle più sanguinarie tempeste
anticristiane scatenate nell'Europa del nostro tempo ad opera dei
rivoluzionari repubblicani (una miscela di comunismo, socialismo,
anarchia e laicismo).
"Mai nella storia d'Europa e forse in quella del mondo" ha scritto
Hugh Thomas "si era visto un odio così accanito per la religione e
per i suoi uomini".
Chiese e conventi (con una quantità di opere d'arte) furono
incendiati e distrutti. In pochi mesi furono ammazzati 13 vescovi,
4.184 sacerdoti e seminaristi, 2.365 religiosi, 283 suore e un
numero incalcolabile di semplici cristiani la cui unica colpa era
portare un crocifisso al collo o avere un rosario in tasca o essersi
recati alla messa o aver nascosto un prete o essere madre di un
sacerdote come capitò a una donna che per questo fu soffocata con un
crocifisso ficcato nella gola.
Molti vescovi o sacerdoti sarebbero potuti fuggire, ma restarono al
loro posto, pur sapendo cosa li aspettava, per non abbandonare la
loro gente.
Non colpisce solo l'accanimento con cui si infierì sulle vittime,
inermi e inoffensive (per esempio c'è chi fu legato a un cadavere e
lasciato così al sole fino alla sua decomposizione, da vivo, con il
morto).
Ma colpisce ancora di più la volontà di ottenere dalle vittime il
rinnegamento della fede o la profanazione di sacramenti o orribili
sacrilegi.
Qua c'è qualcosa su cui non si è riflettuto abbastanza.
Faccio qualche esempio.
I rivoluzionari decisero che il parroco di Torrijos, che si chiamava
Liberio Gonzales Nonvela, data la sua ardente fede, dovesse morire
come Gesù. Così fu denudato e frustato in modo bestiale. Poi si
cominciò la crocifissione, la coronazione di spine, gli fu dato da
bere aceto, alla fine lo finirono sparandogli mentre lui benediva i
suoi aguzzini. Ma è significativo che costoro, in precedenza, gli
dicessero: "bestemmia e ti perdoneremo" .
Il sacerdote, sfinito dalle sevizie, rispose che era lui a perdonare
loro e li benedisse. Ma va sottolineata quella volontà di ottenere
da lui un tradimento della fede.
Anche dagli altri sacerdoti pretendevano la profanazione di
sacramenti. O da suore che violentarono.
Quale senso poteva avere, dal punto di vista politico, per esempio,
la riesumazione dei corpi di suore in decomposizione esposte in
piazza per irriderle?
Non c'è qualcosa di semplicemente satanico?
E il giovane Juan Duarte Martin, diacono ventiquattrenne, torturato
con aghi su tutto il corpo e, attraverso di essi, con terribili
scariche elettriche? Pretendevano di farlo bestemmiare e di fargli
gridare "viva il comunismo!", mentre lui gridò fino all'ultimo "viva
Cristo Re!". Lo cosparsero di benzina e gli dettero fuoco.
Qua non siamo solo in presenza di un folle disegno politico di
cancellazione della Chiesa.
C'è qualcosa di più.
A definire la natura e la vera identità di questo orrore ha provato
Richard Wurmbrand, un rumeno di origine ebraica che in gioventù
militò fra i comunisti, nel 1935 divenne cristiano e pastore
evangelico, quindi subì 14 anni di persecuzione, molti dei quali nel
Gulag del regime comunista di Ceausescu.
Anch'egli aveva notato – nei lager dell'Est – questo oscuro disegno
nella persecuzione religiosa. In un suo libro scrive: "Si può capire
che i comunisti arrestassero preti e pastori perché li consideravano
contro rivoluzionari.
Ma perché i preti venivano costretti dai marxisti nella prigione
romena di Piteshti a dir messa sullo sterco e l'urina?
Perché i cristiani venivano torturati col far prendere loro la
Comunione usando queste materie come elementi?".
Non era solo "scherno osceno".
Al sacerdote Roman Braga "gli vennero schiantati i denti uno ad uno
con una verga di ferro" per farlo bestemmiare. I suoi aguzzini gli
dicevano: "se vi uccidiamo, voi cristiani andate in Paradiso. Ma noi
non vogliamo farvi dare la corona del martirio. Dovete prima
bestemmiare Iddio e poi andare all'inferno" .
A un prigioniero cristiano del carcere di Piteshti, riferisce
Wurmbrand, i comunisti ogni giorno ripetevano in modo blasfemo il
rito del battesimo immergendogli la testa nel "bugliolo" dove tutti
lasciavno gli escrementi e costringevano in quei minuti gli altri
prigionieri a cantare il rito battesimale.
Altri cristiani "venivano picchiati fino a farli impazzire per
obbligarli a inginocchiarsi davanti a un'immagine blasfema di
Cristo".
Si chiede Wurmbrand, "cos'ha a che fare tutto ciò con il socialismo
e col benessere del proletariato? Non sono queste cose semplici
pretesti per organizzare orge e blasfemie sataniche? Si suppone che
i marxisti siano atei che non credono nel Paradiso e nell'Inferno.
In queste estreme circostanze il marxismo si è tolto la maschera
ateista rivelando il proprio vero volto, che è il satanismo".
In effetti il libro di Wurmbrand s'intitola "Was Karl Marx a
satanist?" ed è stato tradotto in italiano dall' "editrice uomini
nuovi" col titolo "L'altra faccia di Carlo Marx".
L'autore si spinge, indagando negli scritti giovanili di Marx e
nelle sue vicende biografiche, fino a ritenere che trafficasse con
sette sataniste.
Peraltro nel brulicare di sette e società esoteriche di metà
Ottocento sono tante le personalità che hanno avuto strane
frequentazioni. E su Marx anche altri autori hanno fatto ipotesi del
genere.
Wurmbrand sostiene soprattutto che la filantropia socialista non era
l'ispirazione vera di Marx, ma solo lo schermo, il pretesto per la
sua vera motivazione che era la guerra contro Dio.
Realizzata poi su larga scala con la Rivoluzione d'ottobre e quel
che è seguito (nei regimi comunisti fatti, correnti, episodi e
personaggi che portano in quella direzione sono chiari).
Sul satanismo non so pronunciarmi, ma gli effetti satanici
dell'esperimento marxista (planetario) sono sotto gli occhi di tutti
anche se rimossi clamorosamente dalla riflessione pubblica: la più
colossale e feroce strage di esseri umani che la storia ricordi e la
più vasta guerra al cristianesimo di questi duemila anni.
Siccome capita di sentir formulare, in ambienti cattolici, giudizi
indulgenti sugli "ideali dei comunisti", che sarebbero poi stati
traditi nella pratica o mal tradotti, è venuto il momento di
definire una buona volta la natura satanica dell'ideologia in sé e
di tutto quel che è accaduto.
Visto che un grande filosofo come Augusto Del Noce da anni ha
dimostrato quanto l'ateismo sia fondamentale nel marxismo e niente
affatto marginale o facoltativo.
La tragedia spagnola, su cui il popolo cristiano non sa quasi niente
(e che fu perpetrata anche da altre forze rivoluzionarie e laiciste)
dovrebbe far riflettere, se non altro per le proporzioni di quel
martirio.
Antonio Socci
Da "Libero", 21 ottobre 2007
…Ma potete star certi che in occasione della beatificazione di
domenica prossima la Chiesa finirà di nuovo sul banco degli
accusati…
Il 28 ottobre prossimo in Vaticano saranno beatificati 498 martiri
della feroce persecuzione religiosa esplosa in Spagna dopo il 1931 e
specialmente fra il 1934 e il 1936. Una cerimonia di massa di tali
proporzioni non ha precedenti.
Aveva cominciato Giovanni Paolo II beatificando nel 1987 tre suore
carmelitane che erano state crudelmente massacrate per le strade di
Madrid. Poi papa Wojtyla celebrò altre undici cerimonie di
beatificazione per un totale di 465 martiri spagnoli.
Domenica prossima saranno dichiarati beati 2 vescovi, 24 preti, 462
religiosi e religiose, 2 diaconi, 1 seminarista e 7 laici, tutti
vittime di quella persecuzione.
Sarà l'occasione per conoscere una delle più sanguinarie tempeste
anticristiane scatenate nell'Europa del nostro tempo ad opera dei
rivoluzionari repubblicani (una miscela di comunismo, socialismo,
anarchia e laicismo).
"Mai nella storia d'Europa e forse in quella del mondo" ha scritto
Hugh Thomas "si era visto un odio così accanito per la religione e
per i suoi uomini".
Chiese e conventi (con una quantità di opere d'arte) furono
incendiati e distrutti. In pochi mesi furono ammazzati 13 vescovi,
4.184 sacerdoti e seminaristi, 2.365 religiosi, 283 suore e un
numero incalcolabile di semplici cristiani la cui unica colpa era
portare un crocifisso al collo o avere un rosario in tasca o essersi
recati alla messa o aver nascosto un prete o essere madre di un
sacerdote come capitò a una donna che per questo fu soffocata con un
crocifisso ficcato nella gola.
Molti vescovi o sacerdoti sarebbero potuti fuggire, ma restarono al
loro posto, pur sapendo cosa li aspettava, per non abbandonare la
loro gente.
Non colpisce solo l'accanimento con cui si infierì sulle vittime,
inermi e inoffensive (per esempio c'è chi fu legato a un cadavere e
lasciato così al sole fino alla sua decomposizione, da vivo, con il
morto).
Ma colpisce ancora di più la volontà di ottenere dalle vittime il
rinnegamento della fede o la profanazione di sacramenti o orribili
sacrilegi.
Qua c'è qualcosa su cui non si è riflettuto abbastanza.
Faccio qualche esempio.
I rivoluzionari decisero che il parroco di Torrijos, che si chiamava
Liberio Gonzales Nonvela, data la sua ardente fede, dovesse morire
come Gesù. Così fu denudato e frustato in modo bestiale. Poi si
cominciò la crocifissione, la coronazione di spine, gli fu dato da
bere aceto, alla fine lo finirono sparandogli mentre lui benediva i
suoi aguzzini. Ma è significativo che costoro, in precedenza, gli
dicessero: "bestemmia e ti perdoneremo" .
Il sacerdote, sfinito dalle sevizie, rispose che era lui a perdonare
loro e li benedisse. Ma va sottolineata quella volontà di ottenere
da lui un tradimento della fede.
Anche dagli altri sacerdoti pretendevano la profanazione di
sacramenti. O da suore che violentarono.
Quale senso poteva avere, dal punto di vista politico, per esempio,
la riesumazione dei corpi di suore in decomposizione esposte in
piazza per irriderle?
Non c'è qualcosa di semplicemente satanico?
E il giovane Juan Duarte Martin, diacono ventiquattrenne, torturato
con aghi su tutto il corpo e, attraverso di essi, con terribili
scariche elettriche? Pretendevano di farlo bestemmiare e di fargli
gridare "viva il comunismo!", mentre lui gridò fino all'ultimo "viva
Cristo Re!". Lo cosparsero di benzina e gli dettero fuoco.
Qua non siamo solo in presenza di un folle disegno politico di
cancellazione della Chiesa.
C'è qualcosa di più.
A definire la natura e la vera identità di questo orrore ha provato
Richard Wurmbrand, un rumeno di origine ebraica che in gioventù
militò fra i comunisti, nel 1935 divenne cristiano e pastore
evangelico, quindi subì 14 anni di persecuzione, molti dei quali nel
Gulag del regime comunista di Ceausescu.
Anch'egli aveva notato – nei lager dell'Est – questo oscuro disegno
nella persecuzione religiosa. In un suo libro scrive: "Si può capire
che i comunisti arrestassero preti e pastori perché li consideravano
contro rivoluzionari.
Ma perché i preti venivano costretti dai marxisti nella prigione
romena di Piteshti a dir messa sullo sterco e l'urina?
Perché i cristiani venivano torturati col far prendere loro la
Comunione usando queste materie come elementi?".
Non era solo "scherno osceno".
Al sacerdote Roman Braga "gli vennero schiantati i denti uno ad uno
con una verga di ferro" per farlo bestemmiare. I suoi aguzzini gli
dicevano: "se vi uccidiamo, voi cristiani andate in Paradiso. Ma noi
non vogliamo farvi dare la corona del martirio. Dovete prima
bestemmiare Iddio e poi andare all'inferno" .
A un prigioniero cristiano del carcere di Piteshti, riferisce
Wurmbrand, i comunisti ogni giorno ripetevano in modo blasfemo il
rito del battesimo immergendogli la testa nel "bugliolo" dove tutti
lasciavno gli escrementi e costringevano in quei minuti gli altri
prigionieri a cantare il rito battesimale.
Altri cristiani "venivano picchiati fino a farli impazzire per
obbligarli a inginocchiarsi davanti a un'immagine blasfema di
Cristo".
Si chiede Wurmbrand, "cos'ha a che fare tutto ciò con il socialismo
e col benessere del proletariato? Non sono queste cose semplici
pretesti per organizzare orge e blasfemie sataniche? Si suppone che
i marxisti siano atei che non credono nel Paradiso e nell'Inferno.
In queste estreme circostanze il marxismo si è tolto la maschera
ateista rivelando il proprio vero volto, che è il satanismo".
In effetti il libro di Wurmbrand s'intitola "Was Karl Marx a
satanist?" ed è stato tradotto in italiano dall' "editrice uomini
nuovi" col titolo "L'altra faccia di Carlo Marx".
L'autore si spinge, indagando negli scritti giovanili di Marx e
nelle sue vicende biografiche, fino a ritenere che trafficasse con
sette sataniste.
Peraltro nel brulicare di sette e società esoteriche di metà
Ottocento sono tante le personalità che hanno avuto strane
frequentazioni. E su Marx anche altri autori hanno fatto ipotesi del
genere.
Wurmbrand sostiene soprattutto che la filantropia socialista non era
l'ispirazione vera di Marx, ma solo lo schermo, il pretesto per la
sua vera motivazione che era la guerra contro Dio.
Realizzata poi su larga scala con la Rivoluzione d'ottobre e quel
che è seguito (nei regimi comunisti fatti, correnti, episodi e
personaggi che portano in quella direzione sono chiari).
Sul satanismo non so pronunciarmi, ma gli effetti satanici
dell'esperimento marxista (planetario) sono sotto gli occhi di tutti
anche se rimossi clamorosamente dalla riflessione pubblica: la più
colossale e feroce strage di esseri umani che la storia ricordi e la
più vasta guerra al cristianesimo di questi duemila anni.
Siccome capita di sentir formulare, in ambienti cattolici, giudizi
indulgenti sugli "ideali dei comunisti", che sarebbero poi stati
traditi nella pratica o mal tradotti, è venuto il momento di
definire una buona volta la natura satanica dell'ideologia in sé e
di tutto quel che è accaduto.
Visto che un grande filosofo come Augusto Del Noce da anni ha
dimostrato quanto l'ateismo sia fondamentale nel marxismo e niente
affatto marginale o facoltativo.
La tragedia spagnola, su cui il popolo cristiano non sa quasi niente
(e che fu perpetrata anche da altre forze rivoluzionarie e laiciste)
dovrebbe far riflettere, se non altro per le proporzioni di quel
martirio.
Antonio Socci
Da "Libero", 21 ottobre 2007