Prime considerazioni sulle prossime elezioni
Lunedì 17 Marzo 2008
Elezioni 2008Carissima, carissimo,
il momento storico e culturale in cui ci troviamo è critico e complesso da comprendere. Non alla leggera, in attesa di mettere a Tua disposizione l’Osservatorio politico sulle elezioni 2008, in fase di ultimazione [ora disponibile a questo link], a seguito di alcuni richieste di chiarimenti e di opinioni sulla situazione politica e sulla lista Ferrara, Ti anticipiamo alcune considerazioni.
Mentre alle scorse elezioni politiche vi erano solo 2 grandi coalizioni (Centrosinistra e Centrodestra) con due candidati alla Presidenza del Consiglio (Prodi e Berlusconi), questa volta ci saranno circa 7/8 liste o coalizioni in concorrenza tra loro, ciascuna con un proprio candidato alla Presidenza del Consiglio. Questo comporta la necessità di effettuare alcune osservazioni in più rispetto a quelle fatte due anni fa (e che puoi leggere cliccando qui).
IL SISTEMA ELETTORALE PREMIA CHI HA ANCHE UN SOLO VOTO IN PIÙ
Il sistema elettorale non è cambiato rispetto a due anni fa. È un proporzionale con premio di maggioranza, seppur pasticciato al senato. La coalizione/lista che otterrà anche un solo voto in più delle altre avrà la maggioranza assoluta dei seggi alla camera, con l’aggravante, nella prospettiva dei valori della vita e della famiglia, che se vincesse il centro sinistra con Veltroni (e i ministri che lui propone), potrebbe contare sui voti, questa volta esterni alla coalizione (e quindi in più) della Sinistra Arcobaleno per portare avanti PACS, Eutanasia e attacchi alla libertà di espressione ed educazione. Si creerebbe cioè, rispetto a questi valori, una situazione peggiore di quella di questi ultimi due anni.
Sul punto non aggiungiamo altro. Rimandiamo, per considerazioni tecniche sul sistema elettorale all’ottima “domanda e risposta” di Massimo Introvigne (clicca qui per leggerla).
LA FUNZIONE DEL VOTO: DECIDERE CHI GOVERNA, NON ESPRIMERE IL PROPRIO IDEALISMO
Bisogna inoltre tenere presente per cosa si vota. Nell’ambito della gestione della società moderna il voto ha una funzione pratica e non idealistica. Con esso si decide quale maggioranza e quale governo avrà l’Italia per i prossimi 5 anni. È quindi importante confrontarsi con questo effetto del voto prima di decidere chi votare. Dopo le elezioni qualcuno avrà la maggioranza e governerà. La domanda è: chi? O, in altre parole, quali sono le coalizioni che hanno una ragionevole probabilità di successo?
Dopo aver risposto a tale domanda vale la pena chiedersi: alla luce dei valori in cui credo, è per me indifferente che vinca una parte o l’altra? Non per essere petulanti, ma a queste domande se ne può aggiungere un’altra: che effetto ha il mio voto dato ad una coalizione minore?
LA VERA SFIDA: CHI GOVERNERÀ?
Sembra fuor di dubbio che le uniche due coalizioni che hanno concrete possibilità di vittoria siano quella formata da Partito Democratico + Italia dei Valori e l’altra formata da Popolo della Libertà + Lega Nord + Movimento per l’Autonomia. In concreto, dunque, il dubbio è se sia per me indifferente che vinca l’una o l’altra. Tale domanda richiede una analisi di ciò che ci possiamo legittimamente e concretamente aspettare nel caso di vittoria di una o dell’altra. A questo serve il documento di analisi che stiamo elaborando (come nel 2006 - clicca qui per rileggere il documento). Ciò non per mera curiosità intellettuale, ma per orientarci ad un voto consapevole e responsabile.
LE LISTE MINORI
Delle varie liste minori (SINISTRA ARCOBALENO, UDC, LA DESTRA, ecc.) alcune hanno punti programmatici positivi, e, dal punto di vista dei principi, possono sembrare anche migliori delle due principali. Certamente, però, votarle non produce l’effetto di rendere programma di governo il loro programma. Il voto dato a loro svolge sì la funzione di determinare una maggioranza, la quale però non includerà al suo interno la lista da me, in ipotesi, scelta. Quindi è un voto che svolge la sua funzione (perché favorisce a determinare una maggioranza, esattamente come l’astensione o la scheda bianca), ma sicuramente non quella da me indicata. Per assurdo potrebbe ottenere un risultato ancora peggiore, se considero non equivalenti le due coalizioni principali. Per intenderci, si potrebbe avrebbe il paradosso che il mio voto a Ferrara porti la Bonino e i radicali al Ministero della Sanità. L’ipotesi non è tanto fantasiosa se si pensa al limitatissimo distacco che ha separato le due coalizioni alle ultime elezioni.
LA LISTA FERRARA
Per questa lista valgono le medesime considerazioni fatte per le altre liste minori. Aggiungiamo però due considerazioni:
1 - la lista Ferrara non deve essere confusa con la Grande Moratoria per l’Aborto (sottoscritta da Nuove Onde e ancora da noi sostenuta), che ha come fine la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo;
2 - il fatto che la lista si richiami direttamente all’opposizione all’aborto, fatto di per sé positivo, rischia però di produrre l’effetto, non secondario, di far apparire, il giorno dopo le elezioni, che i contrari all’aborto siano solo un’esigua minoranza rimettendo nell’angolo un grande movimento culturale pro-life che, da dopo il referendum sulla Legge 40, sta tornando a parlare alle coscienze delle persone, anche grazie allo stesso Giuliano Ferrara.
Per concludere occorre poi osservare che, pur avendo un programma complessivamente molto positivo, tuttavia nemmeno la Lista Ferrara propone, se non l’abolizione, nemmeno la modifica della Legge 194 sull’aborto. Dal punto di vista squisitamente morale quindi, nemmeno questo programma rispetta integralmente la vita umana.
SE CI FOSSE UN ALTRO SISTEMA ELETTORALE O UN DIVERSO SCENARIO POLITICO
Ovviamente sarebbe bello che tutte le coalizioni e i partiti rispettassero i principi fondamentali della vita e della famiglia e che noi dovessimo solo orientarci fra opinabili scelte di merito sul come promuovere il bene comune. Ma così non è.
Inoltre, sarebbe diverso se fossimo, ad esempio, alle Elezioni Europee, dove si vota con un proporzionale puro. In questo caso, non concorreremmo direttamente alla elezione di una maggioranza parlamentare e di un Governo, ma eleggeremmo dei rappresentanti in un Parlamento con criteri puramente proporzionali e quindi sarebbe corretta l’individuazione e la scelta della migliore lista e del miglior candidato da eleggere come rappresentante, indipendentemente dal fatto che la lista o il partito sia grande o piccolo. Ma così non è.
Fare in conti con la realtà è il compito di noi uomini di buona volontà ed intelligenti. Cerchiamo di farlo in maniera seria e responsabile, sorridendo anche di fronte ai sacrifici che la realtà (e i nostri limiti con essa) ci impongono. Il sorriso (la pace) viene dalla consapevolezza che l’uomo vale ben più di quanto il nostro tempo secolarizzato sembra volerci portare a credere e che il nostro valore non viene meno nelle avversità. Essere saggi però richiede di saper guardare alla realtà con un minimo di oggettività e distacco, lasciando da parte emozioni e sentimenti impulsivi che rischiano di offuscare la vista. Non diciamo nulla sulla prudenza, ma guardiamo alla Spagna con preoccupazione.
Fabio Luoni e Giovanni Fenizia
Vicepresidente e Presid