Passa ai contenuti principali

E la luce di Caravaggio?

giovedì, 21 febbraio 2008
E la luce di Caravaggio?

Confessiamo di non averlo visto tutto (per fortuna!), ma è bastato poco per vedere che lo avevano spogliato dell'anima, quell'anima messa così a nudo nei suoi quadri, quell'anima sempre alla ricerca della luce. Non abbiamo avuto la prontezza di 'profetizzare' quello che si sarebbe visto, come ci era capitato invece con la fiction dedicata a San Francesco d'Assisi (non che ci volesse un particolare dono di preveggenza in quel caso...), ma certo non era da mettere in dubbio che la personalità e il genio di Caravaggio sarebbero stati ridotti e ristretti in una visione particolare, parziale, mutilata, del tutto non compresa. A loro, agli autori (?), importava far vedere i papi corrotti, i cardinali debosciati, l'Inquisizione (eccheppalle!!). Alla fine Caravaggio chi è? Un pazzo, perseguitato fin da bambino dalla visione della Morte a cavallo, a ricordare, non sappiamo quanto volutamente e nemmeno ne scorgiamo il significato, i cavalieri neri di Sauron. Come al solito la storia, la cultura e la qualità ne escono a pezzi. Ne ha parlato anche Davide Rondoni:

«A chi giova che la tv di Stato racconti l’Italia in modo deformato? Il panorama umano che circonda il nuovo Caravaggio televisivo è talmente orrendo che lo stesso Caravaggio diventa una specie di inconsapevole missionario del bene, attonito davanti alla realtà bruta delle cose. [...] Ma quella gente, che la tv oggi ci offre come macchiette, fece un’Italia bella, a differenza di questa pletora di registi e produttori che non sa neppure raccontare il nostro passato. Anzi sembra odiarlo, in nome di una sterilità stizzita che ormai le avvinghia il cuore e la mente».

Post popolari in questo blog

Attenzione, preparano l’agguato al Papa

La Sapienza e la cristofobia di certi intellettuali italiani 13 gennaio 2008 Attenzione, preparano l’agguato al Papa L’ignoranza domina tra i presunti scienziati dell’Università La Sapienza di Roma. In 67 cattedratici vogliono impedire al Papa di parlare, anzi persino di entrare in aula magna giovedì prossimo, per l’inaugurazione dell’anno accademico… di Renato Farina L’ignoranza domina tra i presunti scienziati dell’Università La Sapienza di Roma. In 67 cattedratici vogliono impedire al Papa di parlare, anzi persino di entrare in aula magna giovedì prossimo, per l’inaugurazione dell’anno accademico. Hanno firmato un appello, sono quasi tutti fisici. Dicono: è uno straniero, un oscurantista, ha parlato male di Galileo difendendone la condanna diciassette anni fa. Una bugia, lo vedremo. Ma procediamo. Era stato il rettore a volere la presenza di Benedetto XVI. Nei piani originari sarebbe dovuta toccare al Santo Padre la lectio magistralis, la prolusione che dà il tono dell’anno universi

14 OTTOBRE 2009: NON PASSA LA LEGGE SULL’OMOFOBIA

“Gli approfondimenti” 14 OTTOBRE 2009: NON PASSA LA LEGGE SULL’OMOFOBIA ED EMERGE L’INCOMPATIBILITA’ FRA IL PD E I CATTOLICI Dopo Lettonia, Portogallo e quasi tutti gli stati dell’USA anche il Parlamento italiano ha detto no alla legge sull’omofobia. Contemporaneamente dentro il PD è scoppiato quello che tutti già sapevano, l’inconciliabilità fra il maggiore partito italiano della sinistra e i cattolici. Con 286 voti favorevoli e 222 contrari, quindi con una netta maggioranza, il Parlamento italiano ha votato l’incostituzionalità, affossando definitivamente, la proposta di legge presentata dal PD, primo firmatario l’On. Concia, unificata ad una analoga dell’Italia dei Valori, primo firmatario l’On. Di Pietro, tali proposte miravano ad introdurre nel codice penale il reato di omofobia. Una legge che se fosse passata avrebbe introdotto un nuovo reato, il mancato riconoscimento di un diverso orientamento sessuale in tutte le sue svariate forme sarebbe stato perseguibile penalmente. In

IL DONO DI UNA VITA

Fraternità sacerdotale dei missionari di san Carlo Borromeo Lettera dalla frontiera, di Massimo Camisasca 1 marzo 2006 In occasione del primo anniversario della morte di don Luigi Giussani, vi proponiamo l’intervista di don Massimo Camisasca a Famiglia Cristiana. IL DONO DI UNA VITA (da Famiglia Cristiana, n. 9, 26 febbraio 2006) di Alfredo Tradigo Un anno fa, il 22 febbraio, moriva don Luigi Giussani, il prete brianzolo col sigaro e il basco, fondatore di Comunione e liberazione. Abbiamo chiesto a don Massimo Camisasca, uno dei "ragazzi del don Gius" al liceo classico Berchet, divenuto poi tra i suoi più stretti collaboratori (oggi è superiore generale della Fraternità sacerdotale Missionari di san Carlo), di parlarci dell’uomo che ha così profondamente segnato la sua vita. • Don Camisasca, cosa ricorda di quel 24 febbraio a Milano, in Duomo e nella piazza stracolma di folla, quando il cardinale Ratzinger nell’omelia funebre stupì tutti per l’accento di amicizia sincera e