Passa ai contenuti principali

«Elizabeth» anticattolico

«Elizabeth» anticattolico
Cultura - mar 30 ott
dai Media
Civiltà )( Barbarie Il film dedicato alla Regina Vergine falsa la verità storica e ricicla tutti i cliché anglosassoni contro l'«oscurantismo papista» • Perfino il naufragio dell'Envencible Armada viene presentato come un trionfo del «Libero Pensiero» contro la tirannia medievale • In realtà, alla sovrana, che fece sopprimere la rivale Maria Stuarda, ben si intonerebbe il nomignolo della sua sorellastra: «Sanguinaria»
di Franco Cardini

Tratto da Avvenire del 30 ottobre 2007

Si è detto e ridetto: non c'è dubbio che al giorno d'oggi esistono differenti e opposti fondamentalismi, quello musulmano, quello cristiano, quello ebraico; e che la loro lotta rischia di trascinarci in un vortice molto pericoloso. Non sono però solo questi, i fondamentalisti: ci sono anche quelli degli agnostici, degli anticlericali, degli atei; ma, stranamente, molto spesso essi si alleano con certi cristiani radicali per marciare divisi ma colpire uniti un solo obiettivo.

Teisti, laicisti, atei e fanatici cristiano-apocalittici uniti nella lotta alla faccia delle differenze abissali che li dividono. Il nemico è solo uno: sempre quello, anche se talvolta implicitamente indicato. Il cattolicesimo e, soprattutto, la Santa Sede. Il papismo. L'offensiva è serrata e pesante. Siamo già stati costretti a occuparci del romanziere Ken Follett, che dall'alto della sua indubbia posizione di scrittore di successo ribadisce il suo credo ateo-progressista certo, ma anche allevato nel clima protestane: la Chiesa cattolica sarebbe stata da sempre nemica della scienza, del progresso e della verità. A Perugia, una delle roccaforti della cultura massonica, si circonda d'ogni onore il monumento nel quale l'Aquila del Progresso e della Libertà schiaccia sotto gli artigli il Triregno della Tirannia e dell'Ignoranza papiste. L'Archivio Segreto Vaticano pubblica un'irreprensibile raccolta di documenti relativi al processo ai Templari, e dall'Inghilterra fino all'Italia si eleva il coro di militanti protestanti e massoni che chiedono (a nome di chi?) le 'scuse della Chiesa' per lo scioglimento dell'Ordine del Tempio. È coerente con questo panorama d'intolleranza il film Elizabeth: the Golden Age del regista Shekhar Kapur, protagonista della recente festa di Roma e adesso sugli schermi.

Non entriamo nelle qualità propriamente artistiche del film, che non ci riguardano in questa sede. Ma un film che falsa così profondamente e perversamente la storia non può esser comunque ritenuto 'bello': non, almeno, nella misura in cui si ripromette di fornire in un modo o nell'altro un contributo alla comprensione d'un importante momento storico della nostra Europa e del nostro Occidente. Perché avrà ben un senso, in ultima analisi, che -mentre Filippo II s'impegnava a correre insieme con il papa in aiuto alla Repubblica di Venezia minacciata dai turchi che volevano toglierle l'isola di Cipro (e ci sarebbero riusciti, nonostante la vittoria cristiana di Lepanto del 1571) -la 'Regina Vergine' d'Inghilterra facesse di tutto per destabilizzare una Francia dove faticosamente i cattolici e gli ugonotti (calvinisti) si fronteggiavano, appoggiasse le gesta dei corsari che nell'Atlantico facevano la caccia ai convogli spagnoli, cancellasse le residue libertà della Chiesa anglicana -imponendole, con i 'Trentanove Articoli' del 1563, un assetto rigorosamente dipendente dalla corona e una teologia sostanzialmente calvinista, sterminasse i cattolici dalla Scozia all'Irlanda, facesse proditoriamente arrestare e assassinare (nel 1587) la cugina Mary Stuart (Maria Stuarda) dopo un processo illegale. Nella tradizione inglese, avallata da un celebre cocktail, Maria Tudor -sorellastra di Elisabetta -è detta 'la Sanguinaria', Bloody Mary. Ma stando al film di Kapur, la Regina Vergine era un'abile politica almeno quanto una coraggiosa sovrana capace di vestir l'armatura e al tempo stesso una donna innamorata e appassionata. Il suo avversario, Filippo II di Spagna, è naturalmente il cattolico feroce e fanatico messo in caricatura, che agita il suo rosario come un'arma, che vaga come un pazzo nel tetro Escorial minacciando con furente impotenza l'Eroina che lo sta tenendo in scacco, che sogna di soggiogar tutto il mondo alla fede cattolica e la cui sconfitta, quando la sua 'Envencible Armada' naufraga nel 1588 in una Manica sconvolta dalla tempesta, viene presentata come una luminosa vittoria del Libero Pensiero contro le tenebre dell'Inquisizione, della Libertà contro una tirannia ancora medievale eccetera eccetera.

Tutta questa è roba da basso anticlericalismo ottocentesco. Ora, sorge spontanea la domanda: perché questa propaganda circola ancor oggi e anzi si rafforza, nel momento stesso in cui si sta cercando invece di rafforzare la cosiddetta 'identità occidentale' di fronte a vere o supposte minacce islamiche? Non sarà che in fondo il rifiuto di citare le 'radici cristiane' nel Prologo del peraltro fallito progetto di Costituzione europea e questo bizzarro ma un po'repellente rigurgito di propaganda anticattolica partano entrambi dalla consapevolezza che senza il cattolicesimo lo stesso cristianesimo resta privo del suo autentico fulcro, e siano quindi due volti diversi ma convergenti d'uno stesso coerente e pervicace programma laicista e scristianizzatore?

Post popolari in questo blog

Attenzione, preparano l’agguato al Papa

La Sapienza e la cristofobia di certi intellettuali italiani 13 gennaio 2008 Attenzione, preparano l’agguato al Papa L’ignoranza domina tra i presunti scienziati dell’Università La Sapienza di Roma. In 67 cattedratici vogliono impedire al Papa di parlare, anzi persino di entrare in aula magna giovedì prossimo, per l’inaugurazione dell’anno accademico… di Renato Farina L’ignoranza domina tra i presunti scienziati dell’Università La Sapienza di Roma. In 67 cattedratici vogliono impedire al Papa di parlare, anzi persino di entrare in aula magna giovedì prossimo, per l’inaugurazione dell’anno accademico. Hanno firmato un appello, sono quasi tutti fisici. Dicono: è uno straniero, un oscurantista, ha parlato male di Galileo difendendone la condanna diciassette anni fa. Una bugia, lo vedremo. Ma procediamo. Era stato il rettore a volere la presenza di Benedetto XVI. Nei piani originari sarebbe dovuta toccare al Santo Padre la lectio magistralis, la prolusione che dà il tono dell’anno universi

14 OTTOBRE 2009: NON PASSA LA LEGGE SULL’OMOFOBIA

“Gli approfondimenti” 14 OTTOBRE 2009: NON PASSA LA LEGGE SULL’OMOFOBIA ED EMERGE L’INCOMPATIBILITA’ FRA IL PD E I CATTOLICI Dopo Lettonia, Portogallo e quasi tutti gli stati dell’USA anche il Parlamento italiano ha detto no alla legge sull’omofobia. Contemporaneamente dentro il PD è scoppiato quello che tutti già sapevano, l’inconciliabilità fra il maggiore partito italiano della sinistra e i cattolici. Con 286 voti favorevoli e 222 contrari, quindi con una netta maggioranza, il Parlamento italiano ha votato l’incostituzionalità, affossando definitivamente, la proposta di legge presentata dal PD, primo firmatario l’On. Concia, unificata ad una analoga dell’Italia dei Valori, primo firmatario l’On. Di Pietro, tali proposte miravano ad introdurre nel codice penale il reato di omofobia. Una legge che se fosse passata avrebbe introdotto un nuovo reato, il mancato riconoscimento di un diverso orientamento sessuale in tutte le sue svariate forme sarebbe stato perseguibile penalmente. In

IL DONO DI UNA VITA

Fraternità sacerdotale dei missionari di san Carlo Borromeo Lettera dalla frontiera, di Massimo Camisasca 1 marzo 2006 In occasione del primo anniversario della morte di don Luigi Giussani, vi proponiamo l’intervista di don Massimo Camisasca a Famiglia Cristiana. IL DONO DI UNA VITA (da Famiglia Cristiana, n. 9, 26 febbraio 2006) di Alfredo Tradigo Un anno fa, il 22 febbraio, moriva don Luigi Giussani, il prete brianzolo col sigaro e il basco, fondatore di Comunione e liberazione. Abbiamo chiesto a don Massimo Camisasca, uno dei "ragazzi del don Gius" al liceo classico Berchet, divenuto poi tra i suoi più stretti collaboratori (oggi è superiore generale della Fraternità sacerdotale Missionari di san Carlo), di parlarci dell’uomo che ha così profondamente segnato la sua vita. • Don Camisasca, cosa ricorda di quel 24 febbraio a Milano, in Duomo e nella piazza stracolma di folla, quando il cardinale Ratzinger nell’omelia funebre stupì tutti per l’accento di amicizia sincera e