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Belgio: bambini in adozioni ai gay

Kattoliko Pensiero

domenica, 23 aprile 2006

Il Belgio sta rivaleggiando con l'Olanda per il titolo di paese più desideroso di uscire a tutta velocità dalla morale giudeo-cristiana. I senatori del Belgio il 21 aprile hanno stabilito che le coppie omosessuali, le quali si possono unire in matrimonio per la legge belga, ora possono anche adottare bambini e così simulare completamente una vita familiare normale.
La votazione si è conclusa con 34 voti a favore e 33 contrari e due astensioni. Questo fa del Belgio la quarta nazione europea ( dopo Spagna, Olanda e Svezia) a collegare il matrimonio omosessuale con l'adozione dei bambini.
La deliberazione è la conclusione di una serie di decisioni che hanno fatto del Beglio una società di estrema sinistra. Nel settembre 2005 i cristiani belgi hanno marciato contro la proposta di concedere alle coppie omosessuali, notoriamente instabili nei loro rapporti, di adottare bambini.
I manifestanti affermavano che una legge del genere è un attacco al cuore della famiglia tradizionale, ed anche una violazione del diritto del bambino ad una madre e ad un padre. Gli organizzatori della manifestazione, Comité Actie Gezin/Action Famille, hanno detto: "Vengono rifiutate le evidentissime prove delle difficoltà psicologiche dei bambini a crescere con genitori omosessuali. Questo non è nell'interesse del bambino".
La perdita di una identità sociale cattolica specifica e il mancato insegnamento della morale tradizionale da parte della leadership cattolica sono alla radice di questi cambiamenti sociali. Il Cardinale Daneels di Bruxelles, uno dei più famosi vescovi politicamente corretti d'Europa (il più famoso sta in pensione a Gerusalemme e indovinate come si chiama), non risulta che abbia fatto nessuna dichiarazione.
La Chiesa Cattolica, comunque, non rimane in silenzio. Un recente documento della Santa Sede ha dichiarato: " Come dimostra l'esperienza, l'assenza della bipolarità sessuale crea ostacoli allo sviluppo normale dei bambini eventualmente inseriti all'interno di queste unioni. Ad essi manca l'esperienza della maternità o della paternità. Inserire dei bambini nelle unioni omosessuali per mezzo dell'adozione significa di fatto fare violenza a questi bambini nel senso che ci si approfitta del loro stato di debolezza per introdurli in ambienti che non favoriscono il loro pieno sviluppo umano. Certamente una tale pratica sarebbe gravemente immorale e si porrebbe in aperta contraddizione con il principio, riconosciuto anche dalla Convenzione internazionale dell'ONU sui diritti dei bambini, secondo il quale l'interesse superiore da tutelare in ogni caso è quello del bambino, la parte più debole e indifesa".
In Italia forze politiche dell'Unione di Romano Prodi già si sono dichiarate favorevoli a questa proposta di adozione ai gay.


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