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"Io, Dante e Gesù Cristo"

"Io, Dante e Gesù Cristo" di Maurizio Caverzan Il Giornale – 10/02/2008 Benigni parla dei suoi rapporti con Dante e con Gesù. Nell’intervista dice: «Si può amare la Divina commedia senza credere in Dio ma non senza conoscere il cristianesimo». Il nuovo Benigni è intelligenza più innocenza. È letizia più umiltà. Come si fa a rendere sulla carta questa miscela, questo impasto esplosivo? Più facile richiamare alla mente come l’abbiamo visto in queste settimane nel Tuttodante televisivo, quando irrompe saltellante sul palco ligneo di Piazza Santa Maria Novella a Firenze scortato dalle note della sigla che prelude alle sue apparizioni. E più facile soffermarsi sulla passione che trabocca dalla sua lettura della Commedia. Domani sera lo vedremo ancora su Raiuno con il XXVI dell’Inferno e poi mercoledì, in prima serata con il XXXIII, il canto del Conte Ugolino. Pura follia per la nostra tv. Se un marziano precipitasse in Italia e guardasse i quiz, i reality e i giochini, imbattendos